Un’Italia vera

C’è più di un segno in questa foto. C’è innanzitutto l’autore del gol al 90′ che permette alla squadra italiana di vincere in Polonia una partita delicatissima per l’accesso alla serie A del campionato europeo per nazioni.

E’ Cristiano Biraghi il giovane difensore della Fiorentina che esulta rivolgendo la sua gioia al cielo, cioè all’ex compagno di squadra Davide Astori, scomparso il 4 marzo di quest’anno per una inaspettata aritmia cardiaca avuta nel sonno, alla vigilia di una partita di campionato. Uno shock per tutti.

1 e 3, indica Biraghi con le dita, cioè 13,  il numero della maglia che Astori portava quando giocava con lui. 13 è anche un numero mariano per chi segue le apparizioni di Fatima, ma qui vogliamo soffermarci sul cambiamento che questa foto rappresenta. L’Italia infatti non era riuscita più a vincere in competizioni ufficiali, facendosi addirittura eliminare dalla partecipazioni ai Mondiali di Russia. E anche ieri sera sembrava destinata ad un risicato 0-0 pur avendo collezionato durante la partita numerose occasioni sprecate dai suoi più titolati giocatori, come Bernardeschi e Insigne. Sembra proprio mancare un centravanti e tutti pensano che alla fine l’allenatore Mancini esperto di gol, manderà in campo Immobile il centravanti capocannoniere della Lazio.

Invece Mancini inaspettatamente a 8 minuti dal termine inserisce Lasagna che è stato per anni centravanti del Carpi. Lasagna 26-enne al 90′ su calcio d’angolo indovina di testa una traiettoria che spiazza la difesa e porge a Biraghi la palla da infilare in rete. L’Italia torna a vincere. l’Italia dei giovani, l’Italia di un allenatore che vuole cambiare impostazione: giocano i più forti ma soprattutto quelli che hanno più voglia, che non si sentono già appagati dai successi dei loro club. Come Barella centrocampista del Cagliari, migliore in campo, 21-enne di talento, premiato come miglior centrocampista italiano per due anni di fila (2012 e 2013), 

E’ l’Italia di un cambiamento che la gente chiede a gran voce, che non si può più aspettare. E’ un’Italia nuova, un’Italia vera.