L’angelo

Bulgakov annota che l’angelo ama colui che gli è affiancato con amore personale e vivo, stabilendo un rapporto di amicizia tipicamente interpersonale, con una profondità che oltrepassa l’amore umano per la sua pienezza e assolutezza.

Padre Germano ci racconta un episodio delizioso di S.Gemma:

«Quando era in letto la sera, benché attorniata da più persone a parlare tra di loro, se l’anzidetta Signora le diceva: “Gemma, hai bisogno di riposarti, dormi”, subito chiudeva gli occhi e ponevasi a dormire saporitamente.

Io stesso volli farne la prova una volta e, trovandomi in quella casa presso il letto di lei inferma, con altri familiari, le dissi: “Prendetevi la mia benedizione, dormite, e noi ci ritireremo”. Non avevo finito di proferire il comando, che Gemma, voltatasi dall’altra parte, era in profondo sonno. Allora mi posi in ginocchio e, alzando commosso gli occhi al cielo, volli fare un precetto mentale, che si destasse.

Mirabil cosa! Come se fosse stata disturbata da voce articolata e sonora, si sveglia e, al suo solito, sorride. Io la rimprovero: “Ma così si fa l’ubbidienza? Vi ho detto di dormire”.  Ed essa tutta umile: “Non s’inquieti, padre: mi son sentita picchiare sulla spalla, ed una voce forte mi ha gridato: Su, che il padre ti chiama”.  Era il suo angelo custode che le vegliava d’accanto».

L’angelo custode vive con l’essere umano, condivide il suo destino, ricerca la sua corrispondenza nell’amore. 

Questo determina tutta l’azione dell’angelo verso l’essere umano, con attenzione e inquietudine, con gioia e con tristezza.