Gesù “prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio”.
Tanti sono i mali che affliggono l’umanità: “Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato”. Gesù Cristo li prende tutti su di sé, sulla croce, sentendo “tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione”.
Per vincere il male, Dio non sceglie “mezzi potenti” ma trionfa proprio grazie alla croce. “Non dobbiamo credere al Maligno che ci dice: non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi peccati! Non dobbiamo mai abituarci al male!”, ha esclamato papa Francesco.
Con Cristo siamo in grado di “trasformare noi stessi e il mondo” e di vincere la paura di “uscire da noi stessi”, di “andare verso gli altri”, di affrontare il “sacrificio”, come possono fare “per amore”, una mamma o un papà. La croce e il sacrificio vanno sempre accettati con amore, perché, in questo modo, conducono non alla tristezza ma alla gioia.
“Un cristiano non può mai essere triste!” – Durante la messa delle Palme a San Pietro, papa Francesco dà appuntamento ai giovani alla GMG di Rio de Janeiro – Citta’ del Vaticano, 24 Marzo 2013 (Zenit.org) Luca Marcolivio