Normalità

..Tre dunque sono i momenti che contraddistinguono l’attività di Gesù con i malati:

1.      raccogliere le anime perse

2.      produrre la loro guarigione – conversione

3.      Rilasciarle – mandarle nel mondo con la grazia

Applicata al mondo del lavoro l’attività diventa :

1.      raccogliere le anime in cerca di lavoro (Recruitment – Personale)

2.      produrre la formazione in modo adeguato al lavoro che devono compiere (Produzione)

3.      Trovare loro un posto di lavoro (Marketing)

A Pistoia ho trovato questa frase dal cap 12 della Lettera ai Romani si S.Paolo:

Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

Dunque quello che facciamo sarà diverso dal solito : infatti noi sappiamo che se Gesù è al nostro fianco Lui ci porterà le anime che riterrà più giuste, Lui ci indicherà gli strumenti, i terreni, gli spazi giusti da praticare per guidarle alla formazione-conversione, Lui ci farà trovare le aziende giuste affinché esse trovino applicazione.

Eppure sabato mi dice : agisci nella normalità. Ciò significa che la raccolta va fatta nella normalità, la formazione va fatta nella normalità e l’inserimento nel mondo del lavoro va fatto nella normalità.

Mi è sembrato di intendere che lo spirito che Gesù vuole dare all’attività deve essere quello di essere compiuta nella normalità. Mi spiego : non dobbiamo pretendere che ognuno possa fare qualsiasi cosa, non dobbiamo pretendere il miracolo a tutti costi o il miracolo che vogliamo noi, ma dobbiamo credere che ci sarà prima o poi quello che Dio vorrà, ad esempio cercare di capire seguire la sua volontà cioè che se quella persona è venuta c’è un motivo, anzi una necessità è già presente, sebbene non la vediamo, e quella persona ne è la risposta vera. E questa dimensione dipenda dalla fede.

3 Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente, ma valutatevi in maniera da avere di voi un giusto concetto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5 così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.

Questo comporta sacrificio, ma non ostinazione, perché la cosa di Dio si compie nella semplicità.

 6 Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; 7 chi ha un ministero attenda al ministero; chi l`insegnamento, all`insegnamento; 8 chi l`esortazione, all`esortazione. Chi dá, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

Cosa dobbiamo metterci noi? Il cuore. Amare chiunque viene, sopportare i suoi errori e le ingiustizie del cliente, perché la pazienza è amata da Gesù.

9 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; 10 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 12 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell`ospitalità. 14 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un`idea troppo alta di voi stessi.

Le virtù della pazienza, della carità, della umiltà, servono a diffondere la grazia che produce la conversione. Le persone si trasformeranno senza che nessuno se ne accorga.

21 “Il regno di Dio non viene in modo da attirare l`attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!”. Lc 17,21 – Qualcuno traduce addirittura è “dentro di voi

Non dobbiamo volere un’ostentazione della grazia, non dobbiamo farne una formula del tipo : noi siamo bravi, venite da noi, gli altri non sono capaci. In generale questo non lo sappiamo. E non è vero. Non dobbiamo fare divisione con i nostri concorrenti. Non dobbiamo demonizzare il nemico.

17 Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. 19 Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all`ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. 20 Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

Non dobbiamo neanche dire : “venite da noi: la vostra azienda si trasformerà, perché produciamo il regno di Dio”, perché ciò sarebbe presuntuoso e sarebbe un mettersi al posto di Dio. E potremmo svalutarlo la prima volta che ciò non avviene secondo le nostre aspettative.

27 Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede.

6 Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta?

Ma un po’ di coraggio ci vuole in certi casi quando si tratta di predicare..

16 Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è per me un dovere: guai a me se non predicassi il vangelo!

.. di dare testimonianza..

Tuttavia vi ho scritto con un pò di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio 16 di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l`ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo. 17 Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio; 18 non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all`obbedienza, con parole e opere, 19 con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito.

..di viaggiare.

Così da Gerusalemme e dintorni fino all`Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 20 Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 21 ma come sta scritto:

Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato e coloro che non ne avevano udito parlare,comprenderanno.

Quando la persona sarà pronta noi la proporremo perché è adatta. Il cliente pensa alla sua necessità, ma Dio ha scelto quella persona per il Suo scopo : la sua e nostra salvezza. Dobbiamo essere canale di Dio, non braccio armato. Dobbiamo servire Dio non imporlo.

27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Lc 22,27

Le persone avranno però come caratteristica costante l’umiltà

12 Certo noi non abbiamo l`audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. 13 Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; 14 né ci innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. 15 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, 16 per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri delle cose già fatte da altri. 17 Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; 18 perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.

Non dobbiamo vivere una dimensione staccata dal mondo, come quella di una comunità, perché il regno di Dio è in mezzo al mondo : è nel mondo senza essere del mondo.

Tuttavia Gesù separava dal mondo, perché il mondo è peccato fin dall’origine, quindi separava dal peccato per guarire gli ammalati e poi diceva: “va e non peccare più” – Il guarito andava secondo lo Spirito

 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”.Gv 3,8

Ci vuole allora una dimensione di cura e una di inserimento ma queste devono essere vicine. La persona inserita sarà in silenzio ma sottoposta a giudizio del mondo e a suo tempo interrogata.

 

Gli dissero allora: “Tu chi sei?”. Gesù disse loro: “Proprio ciò che vi dico. Gv 8,25