Sabir Hussain Mirza, presidente del Consiglio musulmano di Oxford, ha affermato in alcune dichiarazioni alla stampa britannica: “Sono molto irritato per questo. I cristiani, i musulmani e altre religioni aspettano tutte il Natale”.
Monsignor Ravasi, ha constatato alla “Radio Vaticana” che il desiderio di questa iniziativa di Oxford “non è tanto quello, a mio avviso, di riuscire a ristabilire un dialogo in modo tale da non avere prevaricazioni, quanto, piuttosto, quello di stingere fino al punto di estinguere qualsiasi identità propria, qualsiasi storia che sta alle spalle, e non stabilire un vero dialogo”.
“Il vero dialogo lo si costruisce proprio attraverso le identità; quindi, in questo caso, io ritengo che non solo si tratti di una stravaganza, ma alla fine anche di una negazione consapevole – non so fino a che punto – di una grandezza che sta alle proprie spalle, che costruisce il proprio stesso volto”.
“Ora noi non abbiamo più l’ateismo nel senso forte, qualche volta drammatico del passato. Noi ora abbiamo l’indifferenza. Questa indifferenza stempera tutto, stinge, scolora, e alla fine, forse impedisce all’uomo anche di interrogarsi – come fanno tutte le grandi religioni – sui temi fondamentali, temi capitali che vengono invece dissolti nell’interno di un’atmosfera così inconsistente”.
L’Arcivescovo considera molto positivo il fatto che i musulmani si oppongano a questa iniziativa, perché significa che anch’essi sono consapevoli dei pericoli di questo tentativo di eliminare le identità.
CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 3 novembre 2008 (ZENIT.org).- La decisione del consiglio comunale di Oxford di abolire qualsiasi riferimento al Natale è un sintomo dell’ateismo che oggi si promuove con l’indifferenza religiosa, constata un rappresentante vaticano.