“Volete guarire?..a Dio nulla è impossibile”. Era il giorno dell’Immacolata e andando verso l’altare, improvvisamente ho visto la statua bianchissima della Vergine con il rosario in mano. Maria è venuta anche oggi, come era venuta per guarirmi tanti anni fa. Lo so e mi piace sempre passare del tempo con Lei mentre il corpo di suo figlio, diventato ostia, si scioglie in bocca. In quel momento le sue parole mi arrivano dolcissime. Come una madre che ti aspetta e offre le sue cure più premurose al tuo corpo che ritorna a casa, così Lei ti ascolta e ti porge una carezza: un balsamo perfetto. Suo figlio poi farà il resto.
Avevo l’intenzione di salutare il maestro B. adesso che aveva finito di suonare l’organo, ma ho visto una luce che filtrava sopra la nicchia del Presepio e ho pensato di andare a visitare quel bellissimo Bambino adagiato sulla paglia. Prima di Natale non mi sarebbe più stato possibile. Così ho tralasciato il maestro, pensavo, ma ecco che fuori della porta della chiesa il maestro era lì, pronto a salutarmi. Ci siamo abbracciati e poi lui ha fermato Don G. che mi ha aggiornato sulle notizie che riguardavano il nostro comune amico Don T. rimesso allo stato laicale.
E’ passato proprio un anno , era l’8 Dicembre del 2012, quando Don T. è andato via da casa mia dopo averci trascorso un periodo di tre mesi. Fabrizio si era informato che benché interdetto dall’attività, le sue messe “personali”, cioè che celebrava da solo, avevano comunque valore sacrale. Lo Spirito Santo sarebbe passato attraverso di lui perché l’azione era comunque sostenuta dal suo valore di sacerdote. La chiesa gli vietava di esercitare il potere che ella stessa però continuava a conferirgli.
La malattia intanto stava facendo il suo corso e inesorabilmente. Avevo sperato che Don. T potesse guarire in quei mesi e sapevo che bisognava che lo chiedesse anche lui, ma sapevo anche che ciò non era possibile, perché la sua malattia gli impediva di riconoscersi malato. Lo faccio oggi ancora come allora; “Lo voglio, Signore, voglio che guarisca anche chi non può chiedertelo perché non sa di esserlo”.