Khalifa

Khalifa è un ragazzo di 27 anni originario del Senegal. Ha vissuto in Italia gli ultimi 10. Ora per chiedere la cittadinanza gli manca un lavoro perché poco prima dell’anniversario, scade il suo permesso di soggiorno. Vive con il padre che si è separato dalla madre e ha una seconda compagna. La madre è rimasta in Ghana con le sue sorelle. Il rapporto di Khalifa con il padre è di pura convivenza.

Khalifa frequenta l’università di comunicazione e gli piace la letteratura, francese in particolare, del resto è la sua madre-lingua. Un romanzo che mi ricorda è Eugenie Grandet di O. Balzac. La protagonista è una donna oppressa dal carattere di un padre particolarmente avaro, che gli impedisce di seguire l’amore della sua vita e la costringerà a sposare un uomo per interesse e da cui non vorrà avere figli.

Ma di lei scrive Balzac : Se un pittore fosse venuto quaggiù alla ricerca del tipo personificante la celeste purità di Maria, e avesse chiesto a tutta la natura femminea gli occhi modestamente fieri divinati da Raffaello, le linee verginali, spesso fiorenti dall’impeto improvviso della concezione, ma frutto in realtà di una vita cristiana e pudica; quel pittore,acceso da un raro modello, avrebbe trovato d’un tratto nel volto di Eugénie la nobiltà innata e incosciente di sè, avrebbe intravveduto sotto la fronte tranquilla un mondo di affetto, e nello sguardo, nel moto delle pupille, un non so che di divino.

La caratterizzazione dei personaggi in Balzac rappresenta generalmente un vizio o una virtù: Eugénie è la fedeltà filiale che diviene quasi mistica .Il suo ritratto è quello di una donna idealizzata. Ella soccombe alle ingiustizie della vita, come numerosi personaggi dello scrittore francese, ma spande attorno a sè una specie di luce e attesta la permanenza di certi valori morali ai quali l’autore si ostina a credere, malgrado l’ implacabile crudezza delle immagini che ci ha lasciato.

Sono stato sul punto di dire a Khalifa che non sapevo che fare con lui. L’ho chiamato per rimandare a lunedì, ad un secondo appuntamento, la possibilità di un incarico. Speravo che succedesse qualcosa.

Ero seduto al tavolo di un bar semi-deserto quando l’ho chiamato e poco dopo sono andato alla cassa per pagare. E’stato allora che un medico che conosco e della cui presenza non mi ero accorto, mi ha toccato per un braccio e mi ha chiesto: “Voi fate sempre quell’attività di ricerca di medici?” “Non proprio – ho risposto – ma perchè me lo chiedi, a te cosa serve?” “Devo organizzare un corso e ho pensato a voi per chiamare i possibili candidati, si tratta di avere la loro mail e loro mandare la brochure del corso e cosi via”. Di quanti si tratta?” approfondisco.”Circa 10.000″ mi risponde. 

Guardo il tavolo da dove l’avevo chiamato, non ci sono dubbi ora , so cosa dirgli lunedì. Viva Khalifa, viva Balzac, viva Maria.