Valdetrude

Non appena i figli furono abbastanza grandi da provvedere a se stessi, i coniugi di comune accordo decisero di separarsi per meglio potersi dedicare al servizio di Dio nella vita religiosa.

Famiglia di condizioni agiate, il marito Madelgario intraprese la fondazione di un monastero presso Haumont, ove divenne monaco assumendo il nome religioso di Vincenzo. Sua moglie Valdetrude, invece, attese ancora due anni per poi ritirarsi dal mondo, andando a vivere in solitudine in una piccola abitazione.

Con il passare del tempo, però, venne a tal punto disturbata dai visitatori che si recavano da lei in cerca di consiglio, da giungere ad intraprendere anch’essa la fondazione di un proprio convento presso Chateaulieu, al centro dell’attuale città di Mons in Belgio.

Divenne così celebre per le sue numerose opere di misericordia e le vennero attribuite parecchie guarigioni miracolose, sia in vita che in morte. Oggi è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse.

Nella “Vita de’ santi” si legge:

Fece dunque s.Valtrude in un terreno da sé comprato su quel monte edificare una piccola casa con un oratorio, dedicato in onore di s. Pietro Apostolo, e vi si ritirò più presto che poté circa l’ anno 656., dopo aver preso solennemente il velo sacro dalle mani di s.Oberto Vescovo di Cambrè.

Così ella separata dal tumulto del Mondo, e lontana dai vani e frivoli discorsi degli uomini, intraprese un tenore di vita austera, e al sommo penitente , e si diede all’esercizio di tutte le virtù cristiane.

Il demonio però nemico d’ogni bene non lasciò di assalirla con gravi tentazioni, e di disturbare la pace del suo cuore con moleste suggestioni. Sopravvenne inoltre alla Santa una noia importuna della solitudine, e un disgusto quasi totale degli esercizi di pietà, ch’ella praticava.

Nel tempo stesso il demonio le rappresentava alla mente il posto decoroso , ch’ella teneva nel Mondo, e il bene che faceva colle opere di misericordia, che vi esercitava , e le suggeriva non esser possibile, ch’ella potesse perseverare in quello stato per si lungo tempo, quanto le restava ancora di vita; essere pertanto cosa migliore per lei ritornarsene alla propria casa, e ripigliare quel tenore di vivere, che prima praticava .

A questi suggerimenti il maligno spirito aggiungeva impulsi impuri e stimoli gagliardi di sensuali diletti, i quali maggiormente conturbavano l’animo della santa donna, e la facevano vacillare nella sua risoluzione .

In mezzo a queste aridità , e tentazioni, e turbazioni, che Iddio permise per prova della fedeltà della sua serva, ella fece ricorso all’aiuto del Signore, si umiliò avanti la sua divina Maestà, raddoppiando le sue penitenze e con quei gemiti inenarrabili, che lo Spirito Santo forma nel cuore de’ suoi eletti, implorò il celeste soccorso , che le venne prontamente dall’alto.

Perciocchè a poco a poco si dissiparono quelle nebbie, che avevano offuscato il suo intelletto; cessarono quelle dubbiezze, che conturbavano il suo animo e alla tempesta successe la calma, essendosi rasserenato il suo spirito, e avendo acquistata la primiera pace, onde riportò una piena vittoria della diabolica tentazione , e poté continuare con maggior fervore i suoi spirituali esercizi. 

Valdetrude (in francese Waudru), è venerata addirittura sia con la sua famiglia d’origine che con quella da lei creta: sono infatti considerati santi i suoi genitori Valdeberto e Bertilla, sua sorella Aldegonda, suo marito Vincenzo Maldegario ed i loro quattro figli Landerico, vescovo di Parigi, Dentellino, morto ancora giovane, Aldetrude, badessa Maubeuge, e Madelberta, anch’ella badessa del medesimo monastero.