E’ necessario compiere un’opera di volontariato periodicamente per un motivo molto semplice che già nel 1853 era bene espresso da S.Vincenzo de’ Paoli a P. Tommaso Pendola.
“Voi avete dei discepoli ricchi…
Spesso abbiamo parlato della debolezza, della frivolezza, della nullità di uomini anche cristiani. Ma io sono certo che sono così perché una cosa è mancata nella loro educazione. Una cosa che a loro non si è affatto insegnata, una cosa che essi conoscono soltanto di nome e che occorre aver visto soffrire dagli altri per imparare a soffrirla quando presto o tardi verrà.
Questa cosa è il dolore, è la privazione, è il bisogno…
Occorre che questi signorini apprendano che cosa è la fame, la sete, lo squallore d’una soffitta; occorre che vedano dei miserabili, dei fanciulli malati, dei fanciulli in pianto. Occorre che li vedano e che li amino. O tale spettacolo sveglierà qualche battito nel loro cuore, o questa generazione è perduta.
Ma non si deve mai credere alla morte d’una giovine anima cristiana. Non è morta, ma dorme.”