Oggi, durante l’ora di pranzo, c’è stata la solita riunione del giovedì.
Non eravamo in tanti a leggere l’ultimo messaggio di Maria a Medjugorje, interrogandoci tra l’altro su cosa dovessimo intendere con il termine modernismo, strumento dei “piani malvagi” del diavolo che mai si addormenta e lavora, anche in mezzo a noi.
“Molti cuori si sono chiusi alla grazia e non vogliono dare ascolto alla mia chiamata. […] Siate forti nella preghiera e con la croce tra le mani pregate perché il male non vi usi e non vinca in voi.”
Abbiamo stretto la croce tra le mani, quella del rosario. Non si faceva da un poco. Quando è iniziato il primo giro, le voci erano come fioche.
Poi, appena prima dell’ultimo Padre Nostro, qualcuno ha chiesto scusa per qualcosa. Davanti a tutti, con il cuore.
Le voci sulle ultime preghiere, sulla Salve Regina, sono diventate d’un tratto più forti. Sembravamo più dei pochi presenti nella stanza.
Non abbiamo permesso la strada al diavolo che voleva sostare, non ci siamo lasciati usare.
Il perdono è così, piccola cosa che anche i muri riescono a sentire. Un polmone sulla croce.
Il perdono rinnova, rende più forti, oggi e domani.
Maria, Regina della Pace.
giorgio casali