QUEL MODO DI PROPORSI

Maurizio è responsabile tecnico in una ditta di macchine agricole a Castelnuovo Rangone. Un giorno, venne colpito dal modo in cui Stefano si proponeva per il lavoro, e dai racconti su Medjugorje: dopo qualche anno, si ricordò della Spei e le offrì una lunga collaborazione professionale.

  

Come hai conosciuto la Spei?

Un giorno ricevetti una telefonata dai vostri commerciali, cercavano clienti. Fissammo un appuntamento, e l’Ingegnere venne nel mio ufficio a presentare i servizi che offrivano, i programmi utilizzati ed i tipi di lavoro che potevano fare. Mi raccontò che la sua ditta assumeva persone con lo scopo di reinserirle nel mondo del lavoro, con lo scopo di aiutarle più che di fare profitto.

 

Cosa pensasti di lui?

Rimasi molto colpito da come impostava il lavoro con i suoi dipendenti. La prima volta che abbiamo avuto l’occasione di assumere degli esterni – due anni dopo – ci rivolgemmo a lui, che tra l’altro si rese disponibile ad usare i nostri programmi di disegno.

 

L’Ingegnere ti parlò di Gesù Cristo?

Sì, o meglio, non specificatamente. Mi parlò di un suo pellegrinaggio a Medjugorje, delle chiamate che aveva avuto e che non potevano esser state coincidenze – di preciso non ricordo…

 

Le cose che disse ti fecero pensare?

Non personalmente, ma rimasi colpito dal modo in cui Stefano interagiva con le persone, compreso me. Sapere poi come si comportava coi suoi uomini mi faceva piacere: a qualunque dipendente piacerebbe avere rapporti del genere con il proprio capo. Alla Spei ci saranno scontri come in ogni ambiente di lavoro, certo, comunque è difficile trovare persone così davanti alla mia scrivania. Chi viene da me propone il proprio lavoro, “punto e basta”: anche Stefano mi ha proposto un lavoro, ma in più ha aggiunto tutto il resto.

 

In che periodo lavorò per voi la Spei?

Forse non continuativamente, ma almeno due anni tra il 2011 e il 2012. Stefano veniva nella nostra ditta da solo, altre volte con un marocchino, Aziz, e poi portava il lavoro in ufficio.

 

 

Sei mai entrato negli uffici Spei?

Sì, una volta, per vedere dei lavori. Quella volta era più comodo che andassi io a Modena.

 

Che impressione ti ha fatto l’ambiente?

L’ufficio è normalissimo. Più strana è la stanza di Stefano, piena di madonnine e immagini sacre. Mi disse che ogni giorno lui e tutti i dipendenti si trovano per un momento di raccoglimento e di preghiera, prima di cominciare il lavoro.

 

Tu sei credente?

Sì, certo.

 

Sei mai andato in pellegrinaggio a Medjugorje?

Non ci sono mai andato, ma ho creduto a quello che Stefano mi ha detto, altrimenti non gli avrei offerto un lavoro a due anni di distanza. Molti dei suoi racconti combaciavano con quelli di amici che ci sono andati, e di cui mi fido: c’era concordanza.

 

La Spei lavorò bene per la vostra ditta?

Benissimo, non ci furono mai problemi, tanto che dopo quella prima collaborazione li richiamai anche per successivi lavori. 

01/08/2014