A 15 anni

La più giovane condannata a morte statunitense, Paula Cooper, ha lasciato la prigione di Rockville, nell’Indiana. Lo riferiscono i media locali. Nel 1986, quando aveva 16 anni, la Cooper era stata condannata alla sedia elettrica per avere ucciso un’insegnante di religione, ma da anni la sua condanna a morte era stata commutata e la ragazza è riuscita a tornare prima in libertà.

Dopo la condanna a morte della ragazza scattò la protesta di milioni di persone e anche Papa Giovanni Paolo II cercò di intercedere direttamente con il governatore Robert Orr. Il nipote della donna uccisa, Bill Pelke, è diventato uno dei principali sostenitori della giovane. I due si sentono da anni e Pelke, ricorda la Cnn, oltre ad averla perdonata, vuole uscire con lei per fare shopping e andare a mangiare.

Era il 1985 quando, a 15 anni, sotto l’effetto della marijuana, la Cooper pianificò, insieme ad un’altra adolescente, di rapinare Ruth Pelke, 78 anni. In base agli atti giudiziari, la ragazzina pugnalò 33 volte la donna con un coltello da cucina. Il bottino era di appena 10 dollari.

Tratto da Avevnire.it – 17-6-2013 – Torna libera Paula Cooper – salvata dalla sedia elettrica