«Tutto iniziò nella notte tra il 12 e il 13 aprile 1997. Per un colpo di sonno ho perso il controllo dell’auto: Marcella, che aveva 8 anni, venne sbalzata fuori dall’auto e cadde dal viadotto Piani dell’autostrada dei Trafori, alto 28 metri.
In quei terribili minuti ho fatto un voto, promettendo che, se fosse stata ritrovata, sarei andata a piedi sino a Lourdes. Nel momento in cui formulai quella promessa, un medico trovò la bambina.
Iniziò allora un lungo percorso di accettazione della disabilità da parte sia della bimba che di noi familiari».
Ora che Marcella ha superato il coma, ha imparato a convivere con la tetraparesi spastica e si è laureata in psicologia, la mamma è pronta a rispettare la promessa.
Partenza: sabato 26 febbraio da Sarzana (La Spezia). Arrivo: il 4 maggio a Lourdes.
Un cammino in più di cinquanta tappe – due milioni di passi – che ha per protagonista una donna, Anna Maria Rastello, torinese classe ’62. Ha deciso di intraprendere questa impresa dopo una vicenda lontana nel tempo ma vicinissima per il suo cuore.
«Ho deciso di partire da Sarzana anche perché è la prima città con spiaggia attrezzata per disabili» spiega. Tra le tappe c’è anche il luogo dell’incidente, Rossiglione (Genova), lungo l’autostrada A26, dove Anna Maria arriverà l’8 marzo per la festa delle donne.
PROGETTO – «Non si tratta solo di adempiere a un voto: intendo trasformare questo cammino in un’occasione per porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della disabilità, liberandola dal pregiudizio dell’handicap» spiega Rastello (a fianco con la figlia Marcella nella foto di Riccardo Carnovalini, che sarà al fianco di Anna Maria per documentare il viaggio), che percorrerà 1.500 chilometri a piedi, lungo strade il più possibile adatte al viaggio lento, quindi sterrate, mulattiere e sentieri, percorrendo arterie asfaltate solo nel caso in cui non sia possibile trovare soluzioni alternative.
Sarà sola, o accompagnata da un’amica, ma potranno unirsi al viaggio, anche soltanto per alcune tappe, persone che condividano il progetto: quello di poter cambiare una società che crea ulteriori handicap a chi già ha una disabilità. Sarà possibile anche adottare una tappa.
L’itinerario assume naturalmente una forte valenza religiosa, dato che il percorso rappresenta una possibile congiunzione tra la Via Francigena e il Camino di Santiago. Per questo il cammino proseguirà da Lourdes lungo la via del Piemonte Pirenaico per terminare al Col du Somport, un valico montano dei Pirenei, che segna la frontiera tra la Val d’Aspe francese e la valle del fiume Aragón in Spagna ed è l’inizio del Cammino Aragonés, uno dei rami che portano a Santiago.
Tratto da Corriere.it 26-2-2011 – Il cammino di Marcella – Da Sarzana a Lourdes, due milioni di passi per raccontare la disabilità.
Una donna torinese percorrerà a piedi 1.500 km: 14 anni fa la figlia è sopravvissuta a un grave incidente in auto