Diminuisce, diminuisce, diminuisce

“In questa Chiesa santa il Signore sceglie alcune persone per far vedere meglio la santità, per far vedere che è Lui che santifica, che nessuno santifica se stesso, che non c’è un corso per diventare santo, che essere santo non è fare il fachiro o qualcosa di questo stile… No! Non è!

La santità è un dono di Gesù alla sua Chiesa e per far vedere questo Lui sceglie persone in cui si vede chiaro il suo lavoro per santificare”.

Nel Vangelo – osserva il Papa – ci sono molti esempi di santi: c’è la Maddalena, da cui Gesù aveva cacciato sette demoni, c’è Matteo, “che era un traditore del suo popolo e prendeva i soldi per darli ai romani”, c’è Zaccheo e tanti altri che fanno vedere a tutti quale sia “la prima regola della santità: è necessario che Cristo cresca e che noi veniamo meno. E’ la regola della santità: l’umiliazione nostra, perché il Signore cresca”. 

Così, Cristo sceglie Saulo, che è un persecutore della Chiesa: “ma il Signore lo aspetta. Lo aspetta e fa sentire il suo potere”. Saulo “diventa cieco e obbedisce” e da grande che era “diventa come un fanciullo: obbedisce!”. Il suo cuore cambia: “è un’altra vita!”.

Ma Paolo non diventa un eroe – spiega il Papa – perché lui che aveva predicato il Vangelo in tutto il mondo “finisce la sua vita con un piccolo gruppetto di amici, qui a Roma, vittima dei suoi discepoli”: “una mattina sono andati da lui 3-4-5 soldati”, “lo hanno portato via e gli hanno tagliato la testa. Semplicemente. Il grande, quello che era andato in tutto il mondo, finisce così”. “Diminuisce, diminuisce, diminuisce…”.

“La differenza fra gli eroi e i santi – afferma Papa Francesco – è la testimonianza, l’imitazione di Gesù Cristo. Andare sulla via di Gesù Cristo”, quella della croce.

E molti santi “finiscono tanto umilmente. I grandi santi!

Io penso – afferma il Papa – agli ultimi giorni di San Giovanni Paolo II…Tutti lo abbiamo visto!”

 9 maggio 2014 – Il Papa a Santa Marta  «I santi non sono eroi, ma testimoni di Gesù» – Avvenire.it