Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto..
Ho spesso temuto di imbattermi in questa situazione terribile. Terribile perché presuppone essere andato via dalla propria casa, il che non è mai piacevole, e poi durante il viaggio di ritorno aver assaporato la gioia dell’accoglienza, la festa, lo scambio delle esperienze, i racconti, le novità, con chi sai che ti può capire, per non parlare degli abbracci, dei baci e quant’altro. E invece scoprire di non riuscire neanche ad entrare, parlare o raccontare. Restare fuori.
Questa differenza tra entrare e non entrare nell’intimità familiare è alla base della nostra esperienza di vita. Fin dalla nascita ci viene insegnato di dividere il mondo tra coloro che possono esserci intimi e quelli che sono da tenere lontano. Un istinto naturale per la conservazione della specie, per preservare la famiglia e in particolare i suoi membri più fragili, da pericolose intromissioni. Perché allora non essere più riconosciuto ed essere preso come un estraneo? E’ ovvio: perché c’è stato un cambiamento. Un cambiamento così radicale da cambiare addirittura i connotati esteriori della persona, talvolta anche il nome e la lingua.
L’incontro con la propria verità cambia l’uomo e la sua vita nel profondo. Ed è un evento esterno ed improvviso a scatenarlo. per questo è possibile a ciascuno. Perché se fosse un percorso continuo con le sue difficoltà, porterebbe ciascuno a verità diverse, diverse per profondità e diverse addirittura durante le fasi della sua vita. Invece leggiamo da parte di coloro a cui è successo frasi del tipo : “improvvisamente ho capito tutta la mia vita”, oppure ” di colpo tutto mi è stato chiaro”.
Anche Gesù è cambiato per il mondo, non è più il figlio di Giuseppe e Maria, non fa più il falegname come suo padre. E’cambiato e cambia noi che lo incontriamo.
Ma chi può riceverlo così, se neanche i suoi parenti lo fanno? E’ un mistero tutto nostro, si chiama aprire la porta alla Verità, questa volta con la V maiuscola. Perché essa viene da più lontano della nostra stessa esistenza. e ce ne accorgiamo perchè in quel momento ci sentiamo parte di un universo grande ed immenso, pieno d’amore. Ci sentiamo salvi, anzi di più: salvati.
..ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome..
Chi sono questi fortunati? sono gli appartenenti ad una certa classe sociale? sono più ricchi? sono più coltii? Più intelligenti? Appartengono ad una certa classe politica? Ad una certa nazione? Ad una certa razza? Ad una certa religione?
..i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio.
No, siamo noi che abbiamo avuto il coraggio di aprire la porta di casa ed ospitare il nuovo che viene. E in quel momento siamo ri-nati alla vita. perché la Vita è venuta ad abitare con noi.