In che senso si può parlare di Francesco come di “uomo veramente nuovo”?
Sento di poter dire che Egli fu uomo veramente nuovo perché seppe riproporre in modo forte e convincente Gesù Cristo e il suo Vangelo.
Egli non si mise al posto di Cristo: questo proprio no. Francesco scoprì Cristo, vero Dio e vero uomo, come si scopre il tesoro nascosto nel campo. Una volta scoperto il tesoro che è Cristo, Egli motivò e accompagnò tutte le scelte della vita di Francesco.
E per entrare in pieno possesso di questo tesoro, per essere profondamente trasformato dal contatto con la persona di Cristo, Francesco lasciò tutto, ruppe con la famiglia, assunse un’ esistenza errabonda, rinunciò ad ogni forma di contestazione per dare inizio ad uno stile di vita allora del tutto inedito.
Pose Cristo al centro della sua vita e per fargli realmente posto lo serviva nei lebbrosi, si ritirava volentieri a vivere negli eremi, andava per le piazze a predicare la penitenza.
Noi religiosi siamo chiamati decisamente a mettere Cristo al centro della nostra vita; e questo comporta di avere il coraggio di testimoniarlo apertamente. Non dobbiamo aver paura di dire che è per Lui e per Lui solo che abbiamo scelto di abbracciare la vita religiosa e di vivere in reciproca dipendenza in fraternità.
Siamo invitati a dire che è da Lui che attendiamo la ricompensa per le nostre rinunce e che la parte migliore deve ancora venire.
CITTA ‘DEL VATICANO, domenica, 14 ottobre 2012 ( ZENIT.org ) – . Rev. P. Mauro Jöhri, OFM Cap., Ministro Generale dell’Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini alla Settima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, svoltasi venerdì 12 ottobre 2012.