Il comandamento nuovo

.. “Ho segnalato in particolare il grave problema del ricongiungimento familiare..”

Nel corso dell’udienza, Benedetto XVI ha ribadito che “la sollecitudine della Chiesa verso la famiglia migrante nulla toglie all’interesse pastorale per quella in mobilità”.

Questo impegno “a mantenere un’unità di visione e di azione fra le due ‘ali’ (migrazione e itineranza) della mobilità umana”, ha osservato, può anzi “aiutare a comprendere la vastità del fenomeno ed essere, al tempo stesso, di stimolo a tutti per una specifica pastorale”.

Essa costituisce infatti “la comunità nella quale fin dall’infanzia si è formati ad adorare e amare Dio, apprendendo la grammatica dei valori umani e morali e imparando a fare buon uso della libertà nella verità”.

Purtroppo, ha aggiunto, “in non poche situazioni questo avviene con difficoltà, specialmente nel caso di chi è investito dal fenomeno della mobilità umana”.

Nella sua azione di accoglienza e di dialogo con i migranti e gli itineranti, ha proseguito Benedetto XVI, “la comunità cristiana ha, come punto di riferimento costante, la persona di Cristo nostro Signore”, che ha lasciato ai suoi discepoli “una regola d’oro secondo cui impostare la propria vita: il comandamento nuovo dell’amore”.

 

 

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 15 maggio 2008 (ZENIT.org).- Nell’attuale mondo globalizzato, la mobilità umana rappresenta “una frontiera importante per la nuova evangelizzazione”, ha affermato questo giovedì mattina Benedetto XVI ricevendo in udienza i partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.