Cos’è la fede se non azione nella fede? Ci può essere cioè una fede senza testimonianza? E questo, io penso, vale per tutte le fedi. Non è vera fede quella che ci permette di rimanere in casa tra le mura sicure dei parenti solo con il pensiero delle buone azioni. Le buone azioni bisogna farle. Bisogna sì pensarle ma bisogna poi farle. E il rischio che le azioni portano con sè è la testimonianza vera che aspetta la gente, quella che blocca il respiro, gela il sangue, ferma il tempo.
Se noi non partiamo, alzandoci dalla sedia della vita precedente come fa Matteo quando seduto al banco delle imposte con i soldi tra le mani vede passare Gesù, come il figliol prodigo che rientrato in se stesso dopo aver sperperato tutti i denari presi a forza dalla famiglia dice : “Io mi alzerò”, noi non siamo veri credenti.
Lasciare la vita che abbiamo sempre conosciuto o che abbiamo abbracciato per comodità, per convenienza, per orgoglio, per piacere, questo ci rende nuovi agli occhi di Dio. Iniziamo questo nuovo cammino senza valutare se abbiamo tutte le possibilità per farlo, tutti i mezzi, ma semplicemente incamminandoci lungo questa strada vuota e piena di speranza al tempo stesso. Lo senti? Non c’è un contratto a chiedertelo, c’è una spinta che viene dal cuore. Una spinta irresistibile.