La 69ª

Sposata e madre di quattro figli, quando aveva 34 anni Danila ha cominciato a soffrire di crisi ipertensive spontanee e gravi. Nel 1982 Danila subisce sia isterectomia che annessectomia, seguite da un’asportazione parziale del pancreas; l’anno dopo una scintigrafia conferma la presenza di un tumore nella zona rettale, vescicale e vaginale. Seguono altri interventi chirurgici fino al 1988, nella speranza di eliminare i punti scatenanti le crisi ipertensive, ma senza alcun beneficio.

 

«Nel maggio 1989 la mia esistenza è cambiata in un momento a Lourdes, più spiritualmente che fisicamente. Sono venuta non a cercare la salute del corpo, ma perché il mio direttore spirituale mi aveva detto che in questo luogo s’incontra meglio il Signore». Durante il pellegrinaggio Danila spera di attingere da Dio la forza per affrontare la morte, perché ormai è una malata terminale. Ma vuole concludere il suo cammino terreno in pace, «perdonando e sentendomi perdonata.»

«Durante il bagno ho avvertito una gioia immensa; appena uscita dalle piscine del santuario, ho incontrato mio marito che mi aveva accompagnato: anche lui era pacificato, mi diceva di aver perdonato e che era finito il momento più brutto. Allora ho pensato che quella fosse la vera guarigione, la fine del rancore; la parte fisica era il segno del dono che il Signore mi ha fatto».

Ma l’iter per il riconoscimento del prodigio è stato molto lungo e articolato: dopo aver dichiarato la guarigione istantanea all’Ufficio delle constatazioni mediche di Lourdes «si sono svolte cinque riunioni, rispettivamente negli anni 1989, 1992, 1994, 1997 e 2010, quando il Bureau ha constatato la guarigione con votazione palese e unanime, dichiarando che la signora Castelli era guarita, in modo completo e duraturo, dalla data del suo pellegrinaggio a Lourdes nel 1989, e quindi da 21 anni, dalla sindrome della quale soffriva e ciò senza alcun rapporto con gli interventi e le terapie subite», ha ricordato Alessandro de Franciscis, presidente dell’Ufficio.

Successivamente, nella riunione del 19 novembre 2011 a Parigi, la Commissione medica internazionale di Lourdes ha certificato che «il modo della sua guarigione resta inspiegato allo stato attuale delle conoscenze scientifiche». 
Finalmente lo scorso 20 giugno il vescovo di Pavia Giovanni Giudici ha dichiarato il carattere «prodigioso – miracoloso» e il valore di «segno» della 69ª guarigione di Lourdes finora riconosciuta.

25/9/13- Laura Badaracchi – Avvenire.it

«È possibile vivere la sofferenza nella gioia: il Signore mi ha fatto questo dono quando ero malata, perché lui sa fare l’impossibile»