La barca era sbattuta dalle onde

..Quante volte la nostra vita somiglia a quella barca “agitata a causa del vento contrario”. La barca in difficoltà può essere il proprio matrimonio, gli affari, la salute…Il “vento contrario” può essere l’ostilità e l’incomprensione delle persone, rovesci continui di fortuna, la difficoltà di trovare un lavoro o la casa.

Forse, all’inizio, abbiamo affrontato con coraggio le difficoltà, decisi a non smarrire la fede, a confidare in Dio. Per un po’ abbiamo anche noi camminato sulle acque, cioè fidando unicamente sull’aiuto di Dio. Ma poi, vedendo la prova sempre più lunga e più dura, c’è stato un momento in cui ci è sembrato di non farcela più, di affondare. Abbiamo perso il coraggio.

Questo è il momento di raccogliere e sentire come rivolta personalmente a noi, la parola che Gesù rivolse in quella circostanza agli apostoli: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”.

..Qualcuno dice che questo coraggio basato sulla fede in Dio e sulla preghiera è un alibi, una fuga dalle proprie possibilità e responsabilità. Uno scaricare su Dio i nostri compiti. È la tesi sottintesa nella nota opera teatrale di B. Brecht ambientata in Germania al tempo della guerra dei Trent’anni, che ha come protagonista una donna del popolo chiamata, per la sua decisione e intraprendenza, “Madre Coraggio”.

Nel cuore della notte, le truppe imperiali, uccise le guardie, avanzano contro la città protestante di Halle per darla alle fiamme. Nei dintorni della città, una famiglia di contadini, che ospita Madre Coraggio con la figlia muta Kattrin, sa di non poter fare altro che pregare per salvare la città dalla rovina. Ma Kattrin invece di mettersi a pregare, si precipita sul tetto della casa, si mette a battere disperatamente su un tamburo, finché vede accendersi in città le prime luci e capisce che gli abitanti si sono svegliati e sono in piedi. Lei viene uccisa dai soldati, ma la città è salva.

La critica qui sottintesa (che è la critica classica del marxismo) colpisce l’atteggiamento di chi pretendesse di starsene con le mani in mano, in attesa che Dio faccia tutto lui, non la vera fede e la vera preghiera che è tutt’altro che passiva rassegnazione. Gesù lasciò che gli apostoli remassero contro vento per tutta la notte e usassero tutte le loro risorse prima di intervenire lui.

 

 

ROMA, venerdì, 8 agosto 2008 (ZENIT.org).- Tratto dal commento di padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap. – predicatore della Casa Pontificia, alla liturgia di domenica XIX del tempo ordinario.