Dove è nato Gesù?
Il Vangelo di Luca dice semplicemente che fu avvolto in fasce e deposto [enklinη] in una mangiatoia [φatnη].
Qualcuno scrive che poteva essere un deposito degli attrezzi, un magazzino dove usava tenere a quell’epoca una mangiatoia.
Quindi una stalla. Ma nel Vangelo di Luca non si parla di animali. Del resto una donna difficilmente avrebbe accettato di partorire vicino a degli animali. E Maria e Giuseppe erano benestanti, tanto che, arrivati a Betlemme, avevano cercato alloggio in un albergo, segno che avevano disponibilità economica a sufficienza per farlo. Ma nessuno li conosceva e non avevano privilegi, così rimasero fuori.
Allora essi vanno lungo la strada dei campi e trovano, nel momento delle doglie impellenti, un riparo, una tettoia dove era posta una mangiatoia per gli animali di passaggio. E lì si fermano.
Doveva essere un luogo aperto, anche perché non si sarebbero azzardati ad entrare furtivamente in un luogo di altrui proprietà. Un luogo comune dunque dove – capiremo più avanti – più facilmente sarebbero arrivati i pastori.
Ma come potevano riconoscerli? La mangiatoia [φatnη] è il riferimento. Dicono testualmente gli angeli ai pastori :” Questo è il segno: troverete un [brηφos] (lett. un bimbo che non sa ancora parlare, in lat. infante), avvolto in fasce in una [φatnη] mangiatoia.” Non si parla né della madre né del padre né di loro con il bimbo, il quadretto familiare di per sé non costituisce un segno distintivo. La mangiatoia è il segno.
Ma è notte quando hanno la visione degli angeli? Luca non lo dice ma dice che l’angelo apparve a quei pastori che erano nei campi anche durante la notte. È verosimile che questo particolare indichi il fatto che proprio di notte essi ebbero l’apparizione perché erano svegli.
Come dire che gli angeli andarono non nella piazza del paese ma là dove trovarono qualcuno sveglio. E questo ovviamente nel momento stesso della nascita perché non possiamo pensare che vi sia stato un lasso di tempo in cui il Signore sulla terra sia rimasto privo della cura degli angeli.
Seguendo questa interpretazione si deduce che gli angeli non vanno a cercare i pastori ma s’imbattono in coloro che sono gli unici disponibili mentre gli altri dormono.
E i pastori che non sono dei creduloni decidono di andare a verificare questa notizia “dirigendosi subito verso il paese di Betlemme”. Dunque erano lontani dal paese, forse anche un’ora di cammino.
Del resto la notizia giustifica questa repentina decisione: gli angeli avevano infatti promesso loro di incontrare il Salvatore (sωtηr) .
Ecco dunque che il Christos (l’unto del Signore) nasce sotto una tettoia qualunque, lungo la strada dove gli animali si fermavano a mangiare nel loro viaggio verso i campi, in un luogo in disparte fuori dal centro del paese e tuttavia aperto e visibile facilmente a chi era su quella via.
Dal punto di vista teologico non è Maria che sceglie di fermarsi lì, Maria è costretta a fermarsi per via delle doglie; come dire che è stato Gesù stesso a scegliere quel posto per venire al mondo. Perché lì ?
Gli angeli avevano detto ai pastori che sono venuti da loro “per dare una grande notizia per tutto il popolo.” Popolo, gente, folla.. viene usato da Luca il termine [Laωs] da cui l’aggettivo [laikos] laico, comune..che distingue questo tipo di persone dai privilegiati e in particolare dalla casta sacerdotale. “Oggi è nato il Salvatore della gente comune”.
E proprio loro, i pastori, gente comune, sono gli unici svegli e vanno..dove? lungo la strada dei campi – e vedono cosa? un bimbo che non sa nemmeno parlare deposto in una mangiatoia – e credono cosa? che sia il loro Salvatore. Perché?
Sappiamo che essi credettero, perché Luca aggiunge che tornarono ognuno a casa propria e andarono a raccontare a tutti quelli che incontravano tutte le cose che avevano appreso dagli angeli su quel bambino e che avevano verificato.
E tutti restavano meravigliati. E quelli che incontravano erano ancora i loro amici e parenti cioè altra gente comune.
Così la buona notizia si diffonde subito tra coloro che Dio ha scelto: la gente comune senza privilegi.
Mettiamo ora in fila le cose accadute quella notte:
Da una mangiatoia lungo la strada dei campi Dio parla della salvezza, per mezzo di un bimbo privo della parola, a chi è curioso di ascoltarlo e ha il cuore aperto alla meraviglia