Tutta la mattina a cercare un server con Gian-Luca e suo figlio più piccolo di 4 anni. Abbiamo girato la sua casa, il suo vecchio ufficio, la sua cantina, ma niente. Ma una mattina passata a cercare un computer che non c’era, è servita a ritrovare qualcos’altro.
Dopo un’ora di videogiochi , il piccolo Pippo ha preso a ridisegnare su un foglio la piantina che poco prima avevo cominciato a guardare insieme a lui e che suo padre aveva appeso nel corridoio tanto tempo prima che nascesse.
Perché su quella piantina c’erano le nostre due città e io da li a poco dovevo proprio raggiungere la mia per arrivare a prendere mio figlio all’uscita di scuola. Vedi – gli dicevo – queste piccole piramidi sono le montagne e per arrivare da casa tua e casa mia bisogna passare negli spazi vuoti, in questi passaggi stretti.
Poco dopo ero in macchina e attraversavo quelle montagne e il tempo scorreva veloce. Mancava solo un’ora.. Ce la farò ad arrivare prima che Fra esca da scuola? Guardo la media e sembra di si ma all’improvviso la macchina suona : ho poca benzina anzi appena per fare la strada..basta un camion una coda e.. dovrei fermarmi in un distributore ma il tempo si allungherebbe oltre il necessario. Gesù aiutami a prendere mio figlio in tempo.
Ecco il distributore..no, la piantina a questo punto disegnava la discesa, devo provare..lo salto e via veloce sfruttando i passaggi liberi tra le macchine e i camion, evitando di frenare e accelerare per consumare meno. Un pò di rischio lo so ma ad un quarto d’ora dall’orario di uscita sono al casello! Grazie Gesù.
L’ultimo semaforo diventa arancione, speriamo che l’auto davanti passi.. ma no, frena e mi fermo dietro di lei. Maledizione! P..miseria! No, cosa dico,,no, no, Gesù ho sbagliato, tu dici sempre Benedite,non maledite..scusa, ma non farmi perdere questo appuntamento.. ok dimmi come posso rimediare.
Non finisco di pensare che al semaforo seguente mi aspetta un povero. Cerco nel borsellino ma ho solo una moneta da 10 centesimi. Gliela mostro attraverso il vetro perché un pò mi vergogno ma lui mi fa cenno che va bene lo stesso.
Mentre gliela metto nel contenitore, mi accorgo che è vuoto. Mi scuso per la miseria.. e lui a me : Grazie, nessuno la metteva se non la mettevi tu..Dio ti benedica.
Poco dopo mio figlio esce da scuola ma non mi vede e va verso la fermata dell’autobus. Io vedo l’autobus che sta per arrivare e mi dirigo alla fermata per anticiparlo. Mio figlio è là, mi vede e mi corre incontro, è felice e anch’io lo sono, avevamo avuto la stesa paura, avevamo temuto di perderci ognuno nel suo mondo quando l’unica cosa che volevamo era stare insieme.