Isolata e situata nel centro di un cerchio di montagne che le servono di riparo e che la dominano in anfiteatro, questa contrada è rimasta sino al presente impraticabile pei gitanti; il tragitto si fa a piedi o a cavallo per una strada abbastanza facile sino alla chiesa ed anco, sino alla estremità dei terreni lavorati.
Da questo punto la strada, quantunque sempre praticabile con bestie da soma, diviene di più in più ardua e difficile, ma non pericolosa, sino alla piccola spianata detta des Baisses o sotto les Baisses. Questo, monticello spianato, formato da tre montagne posate su la stessa base e che si confondono sino alla metà della loro altezza totale e si estende dal settentrione al mezzogiorno, ha poca estensione è tutto smaltato di erbe, del pari che le tre montagne, le quali, dopo la loro separazione e sino alla loro sommità, non offrono all’occhio che dei pascoli verdi e posti in declive. Non una pietra, non il più piccolo arbusto a mille metri all’ingiro.
Questa la descrizione del luogo dell’apparizione mariana fatta dal Vescovo di Grenoble un anno dopo quel 19 di settembre del 1846, giorno in cui due bambini videro e parlarono con la Vergine sulle prealpi francesi nella diocesi di Corps.
Questa descrizione ricorda da vicino quella dei pellegrini che visitarono il paesino di Medjugorje in Bosnia all’indomani della più controversa delle apparizioni del nostro secolo. Era il 1981 più di cento anni dopo ma la Madonna sembra privilegiare sempre luoghi isolati, ampi, popolati solo da pochi pastori e loro greggi. Luoghi che ispirano il silenzio e la meditazione, cui si giunge dopo un cammino spesso impervio che costringe a entrare per tempo nel clima misterioso dell’incontro con Lei.
Non per questo la gente si astiene dal raggiungerlo. Vediamo infatti come prosegue la descrizione dei luoghi.
Alcuni giorni dopo l’apparizione, dietro l’indicazione dei fanciulli, due croci di legno molto semplici furono erette, l’una vicino alla fonte chiamata d’allora in poi Croce della Conversazione, e l’altra al luogo della sparizione che ha preso il nome di Croce dell’Assunzione. Poco dopo sono state erette in scaglioni quattordici croci lungo il cammino percorso dalla Dama.
I pellegrini fanno orazione con un fervore particolare avanti i le due prime, ed avanti alle altre fanno con molta devozione la Via Crucis, abbenchè non sia stata canonicamente eretta. Alle due prime croci trovansi appesi diversi oggetti, come fiori, corone, stampelle.
Degli oggetti di valore, delle catene d’oro, dei gioielli, dei cuori, degli anelli, degli orecchini, ec., vi sono stati egualmente appesi per divozione e riconoscenza ma sono stati trasportati e depositati presso il signor curato di La Salette, per fino a tanto che l’autorità diocesana abbia pronunciato sopra il fatto, ed esaudendo i voti di innumerevoli pellegrini abbia permesso la costruzione di una cappella sopra questi luoghi venerati.
Le coste del burrone erano avanti l’avvenimento, del pari che il monticello e le tre montagne, ricoperte di un bel verde. Da molto tempo ne sono totalmente spogli e non presentano più all’occhio che un suolo assolutamente nudo ed una roccia scagliosa. Questo luogo non è solamente calpestato dai piedi di innumerevoli pellegrini; ma è continuamente raschiato da mani avide di portar seco come reliquie e ricordo di questo luogo riverito, un pizzico d’erba, un fiore, un po’ di terra, e qualche pezzetto di pietra.
Le croci stesse non sono risparmiate; esse vengono giornalmente mutilate dalla folla, trasportata dal rispetto o dalla riconoscenza.
Quanto alla fonte, tutti vi bevono, arrivando sulla montagna, ed è invalso presso i pellegrini, che la sua acqua ghiacciata, bevuta anche in quantità e nella più abbondante traspirazione, non fa mai male; tutti ne fanno provvisiene, e ne portano con loro a più centinaia di leghe. Quanto all’ammasso di pietre, sopra le quali i fanciulli videro dapprima la bella Dama seduta, melanconica ed il volto nascosto nelle sue mani, è scomparso interamente.
I pellegrini e la gente del paese le hanno portate via e raccolte con rispetto. Il M. R. curato di Corps però fece fin da principio trasportare presso di sè, e per essere gelosamente conservata, la pietra, sopra la quale sedeva immediatamente la Dama. Questa pietra è stata in seguito riportata a La Salette, alla quale essa deve naturalmente appartenere.
A La Salette Maria è apparsa per 20-30 minuti circa una volta sola. Ma la Chiesa non ha esitato 5 anni dopo gli avvenimenti ad accreditare il fenomeno. Perchè? L’anno seguente il Vescovo di Grenoble viene incaricato di redigere insieme a due commissari una relazione rigorosa degli avvenimenti. Vaglia i resoconti e le testimonianze e finisce con dare valore di autenticità a ciò che i due bambini dichiarano. Ci sono particolari che portano a dire il racconto è degno di fede.
Il luogo infatti è senza alberi. I due pastorelli sono stati sempre osservati nei giorni precedenti dai loro padroni mentre fanno pascolare le loro vacche, perchè essi, non fidandosi della loro giovine età e temendo che le vacche potessero precipitare in un burrone, stavano in posizione da poterli tenere sotto controllo. I bimbi erano ognuno nel proprio campo i giorni prima di quel 19 settembre. Solo il giorno prima si incontrano ed è la prima volta.
Il giorno dell’apparizione passano tutta la giornata insieme. L’apparizione avviene verso le 14:30 in pieno sole. Non possono essersi messi d’accordo sul racconto che faranno identico anche interrogati separatamente. Non avevano istruzione alcuna e quando dopo l’apparizione le suore del convento di Corps proveranno ad istruirli, otterranno dei ben miseri risultati. Melanie in particolare non riusciva ad imparare a memoria neanche due versi di catechismo benchè costretta a ripeterli tutti i giorni per un anno. La sua memoria era considerata una miseria.
Il luogo si presta a non cadere in inganno: è sotto la luce del sole. Eppure essi diranno che inizalmente vedranno una luce fortissima anche dolorosa agli occhi come se il sole si fosse posato sulla terra:
a cinque o sei passi avanti di arrivare al ruscello, vidi un chiarore come il sole; ancora più brillante, ma non del medesimo colore
Hanno cercato di indurre in errore i bambini durante gli interrogatori: La Dama che tu hai veduta non era che una nube luminosa e brillante. Uno dei due risponde immediatamente: Ma una nube non parla.
L’abate Lagier che era il più caparbio domandò a Melanie: Tu non intendevi il francese; tu non andavi alla scuola: come hai potuto ricordarti ciò che la Dama ti diceva ? Ella te lo disse più volte? essa t’ insegnò a ben ricordartene?
Melanie: Oh ! no, Essa non me lo disse che una sola volta, e me lo son tenuto ben a memoria. E poi quand’anche non comprendessi bene nel ripetere ciò ch’ella m’aveva detto, quelli che sapevano il francese lo avrebbero compreso bene: ciò bastava.
Un sacerdote disse a Maximin : Tu sei un piccolo mentitore, non ti credo.
Maximin. Che m’ importa? Io sono incaricato di dirvelo, ma non di farvelo credere.
Anche il Vescovo per redigere la relazione si reca a La Salette accompagnato dai pastorelli e rimane con loro 3 ore. Racconterà nella relazione:
Arrivati alla croce dell’assunzione, luogo della disparizione, Melanie ci racconta la maniera colla quale la Dama disparve. Un curato de la Vallouise nella diocesi di Gap l’interrompe per dirle:
D. La Dama scomparve in una nube.
Melanie. Non vi era nube alcuna. –
Il curato insiste: Ma è facile l’involgersi in una nube e scomparire.
Melanie con vivacità : Involgetevi voi in una nube e scomparite.
E Melanie discomparve dal mezzo della folla attonita, dicendo: La mia Missione è finita.
Ciò che è avvenuto rimane nelle parole dei pastorelli ma dopo solo pochi mesi iniziano i miracoli. E questi sono sotto gli occhi di tutti. I miracolati avevano bevuto l’acqua della fonte sgorgata ai piedi del luogo dove essi dissero di aver veduto “una bella Dama” stare seduta a piangere. La fonte che esisteva ma dava acqua solo dopo abbondanti piogge, ha versato acqua da allora ininterrottamente.
Brani tratti da : La Verità dell’avvenimento di la Salette del 19 Sett. 1846