Un festival deve essere frutto di un progetto.
Essenziale dunque cogliere quel che Cristina MazzavillaniMuti e il celebre maestro Riccardo hanno elaborato. Quel che si evidenzia immediatamente è una sorta di quête, un’indagine sull’altra natura dell’uomo, quella dello spirito.
Così Ravenna Festival diventa un’oasi mistica dove l’arte spazia a 360 gradi, senza mai conchiudersi nei territori consueti, pur non ignorandoli, e non lo fa solo nel campo dell’arte, proponendo spettacoli che attingono ad ambiti storico/geografici differenti o a linguaggi diversi.
Seguendo “Le vie dell’amicizia”, uno dei tracciati fortemente voluti da questa straordinaria coppia di artisti che onora la nostra cultura, ecco che costruiscono un ponte ideale, recuperando la più intima natura ravennate, quella dell’apertura a popoli diversi, ai quali dare accesso e visibilità e presso i quali portare l’arte eccelsa del celebre Maestro.
Riccardo Muti in questi anni ha percorso sentieri spesso impervi ed eccolo a Sarajevo, a Ground Zero e in altri luoghi dove la guerra, la fame e il dolore hanno ucciso la Bellezza. “Nobilissima Visione”, già nel catalogo, mostra un bisogno di smaterializzazione, di essenzialità, di concentrazione. Il catalogo del Festival è divenuto con gli anni un volume da collezionare.
Nell’edizione 2012, seguendo l’arte fotografica di Guido Guidi, ravennate geniale, il catalogo mostra una casa disabitata e di essa pareti, angoli consunti dal tempo, un fascio di luce solare, abile come una clessidra, che penetra obliquamente e con la sua ombra marca l’arco di un giorno dal primo raggio fino alla indeterminatezza di una luce che ormai è solo soffusa nel tramonto imminente.
Ci sono porte divelte che lasciano indovinare altri spazi, dove si può nascondere l’attesa e la speranza. Una parete bianca è anche un invito seduttivo a scrivere un pensiero, impresso come un’impronta, a siglare una data.
Ravenna Festival si apre ufficialmente il 9 giugno con la presentazione di un libro che motiva il titolo della stagione festivaliera: “I passi del silenzio. Da Ravenna all’Eremo diCamaldoli sulle tracce di San Romualdo”, una conversazione con Alessandro Barban, Priore Generale dei Monaci Camaldolesi.
E’ un percorso che continua nella omonima coreografia di Micha van Hoecke, che porta a Ravenna il 6 e il 7 luglio il corpo di ballo del Teatro dell’Opera, da lui diretto, assieme ad una edizione del “Sancta Susanna” di Hindemith con la bacchetta di Riccardo Muti per l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.
Ancora la “Nobilissima Visione” sarà il tema di una conversazione fra il maestro e Massimo Cacciari.
I Cantores Minores della Cattedrale di Helsinki, diretti da Hannu Norjanen, presentano con il supporto dell’organo di Markus Malmgren un excursus di musiche che vanno dal medioevo ai nostri giorni.
Nel ricchissimo programma non mancano spettacoli dedicati alla musica medievale e c’è uno spazio aperto al folklore e alla musica pop come a quella etnica o tribale. Fra le musiche e le espressioni artistiche degli altri, interessanti certamente i mandala tibetani, e ancora i Ghazal dei sufi dell’Uzbekistan e la musica dell’Africa sub-sahariana, Camerun, Mali, Costa D’Avorio.
Viene replicato anche quest’anno un divertente progetto che coniuga sport e musica dal titolo “Concerto Trekking”, un percorso insonorizzato da elementi elettronici che va dalla Pineta di Classe fino al mare.
La chiusura avverrà il 24 giugno con “In Sirenis, il paesaggio sonoro del porto” di Giovanni Lami, progetto ed installazione in quadrifonia live che parte dai rumori che ci avvolgono, frutto delle attività umane, in questo caso quelle che si svolgono in un’area portuale industrializzata come quella ravennate: questi suoni e rumori decontestualizzati diventano appunto un affascinante paesaggio sonoro, in cui cercare di trovare la pienezza del proprio spirito e della propria coscienza.
2012-06-01 15:21:22 – “Nobilissima Visione” è il titolo complessivo della XXIII edizione di Ravenna Festival, riconosciuto ormai fra le rassegne più complesse ed interessanti europee per i territori d’arte nei quali si muove; sempre esplorati con uno sguardo nuovo.
http://www.ravennafestival.org/