Madeleine

Legata a questa versione francese del nome Maddalena, è la storia del dolcetto ricco di burro e di limone che secondo la tradizione si rifarebbe al culto di Santa Maria Maddalena. 

La tradizione medioevale vuole che la Maddalena sia stata la prima evangelizzatrice della Francia, insieme a Marta ed a Lazzaro. Ciò spiegherebbe anche “la forma di conchiglia” che nella simbologia cristiana si attribuisce ai pellegrini per la causa del Vangelo, o forse rifacente alla forma del vascello che sbarcò a Sainte Marie de la Mer in Camargue, dove la santa è tutt’ora è celebrata.

Il Vangelo infatti alla fine invita al viaggio.

Ma anche un altro dolce prodotto della terra francese più vicino a noi riporta questo nome: si tratta di Madeleine Delbrêl nata il 24 ottobre 1904 a Mussidan in Dordogna, una regione interna della Francia Sudoccidentale, fra il Massiccio Centrale e il fiume Garonne.

Era una ragazza emancipata che si dichiarava atea e scriveva nel suo radicale ateismo: “Dio è morto!”.  Ma il Signore agisce per vie a volte incomprensibili per raggiungere il cuore delle persone e attirarle a sé. Così il padre si sposterà a vivere nella periferia parigina e sarà lì che Madeleine cambierà vita.

Sarà lei stessa a raccontare, che il momento del cambiamento fu un vero ‘colpo di fulmine’, avvenuto dopo che un carissimo amico che frequentava da tempo, Jean Maydieu, sparì improvvisamnete per farsi religioso nell’Ordine dei Domenicani. Dio la aiutò a togliersi il suo attaccamento, come spesso accade, in maniera repentina e radicale. 

Cominciò allora ad interrogarsi sul senso profondo dell’esistenza. Approfondisce il significato del messaggio evangelico grazie alla guida di padre Jacques Lorenzo e diventa un’efficiente caposcout.

Poi nel 1933 a 29 anni, dopo aver studiato come assistente sociale, decide di andare a Ivry-sur-Seine all’estrema periferia di Parigi, insieme a due altre caposcout, per vivere nel quotidiano l’esperienza del Vangelo. Tre piccole “madeleine” cominicano così un viaggio nuovo e misterioso, solcando il mare dell’ateismo.

Qui infatti si immergono in autentica roccaforte del marxismo, cui il Vangelo è estraneo, anche perché molti dei proprietari delle 310 fabbriche della città da buoni cattolici sovvenzionano la costruzione delle due nuove chiese, ma ignorano deliberatamente la miseria dei 43 mila operai delle loro fabbriche.

In questo clima ostile al cristianesimo, anche la “strada”, il bar, l’ufficio o la fabbrica possono e devono trasformarsi in luoghi in cui Dio può e deve essere annunciato.

Con la loro “spiritualità di strada”, Madeleine e compagne proclamano che “la strada”, cioè il pezzo di mondo in cui Dio di volta in volta le manda, “è il luogo della santità”, come lo è il monastero per le persone consacrate. È la vocazione specifica della “gente qualunque”, in un “luogo qualunque”, che svolge “un lavoro qualunque”, assieme ad altri “uomini qualunque” e che, tuttavia, “si tuffa in Dio” con lo stesso movimento con cui “si immerge nel mondo”.

Lottando a fianco dei comunisti in favore dei poveri e della giustizia, scopre la dura realtà in cui vivono molte famiglie di operai, ma anche la generosità di numerosi militanti comunisti, con i quali collabora.

La questione dei rapporti tra cattolici e comunisti non è teorizzata o discussa, ma risolta di schianto in base a un semplicissimo principio: “Dio non ha mai detto: Amerai il prossimo tuo come te stesso, eccetto i comunisti”, perciò c’è solo da accogliere l’evidenza: i comunisti sono di fatto “il suo prossimo” più immediato.

E, in quanto tali, le fanno anche scoprire che “la giustizia senza tenerezza umana è pane raffermo…Non c’è autentica carità di Dio senza carità fraterna, e non c’è carità fraterna senza bontà”.

Che si manifesta anche con un mazzo di rose rosse, regalato da Madeleine ad una donna, per farsi perdonare di averle consegnato un pacco, da parte della parrocchia, contenente soltanto luridi stracci e non gli indumenti che quella si attendeva. 

Cominciò a percorrere le strade della periferia, mescolandosi fra la gente, entrando nei caffè affollati, nelle osterie e nelle sale d’attesa dei metro, dove erano rifugiati i più disgraziati, li avvicinava, li ascoltava, si caricava dei loro problemi, offrendo loro la consolazione e la speranza dell’amore cristiano.

La sua presenza, così leale e spontanea, era apprezzata anche da chi non condivideva la sua fede, come il sindaco di Ivry-sur-Seine, George Marrane e il vicesindaco Venisce Gosnat, i quali nel 1939, le affidarono il servizio di assistenza sociale della città.

E da quel giorno, nell’ufficio situato nella sede del Municipio di Ivry in rue Raspail 11, Madeleine Delbrêl fu sempre presente, accogliendo con la sua profonda umanità chiunque bussasse alla sua porta; l’intensa vita interiore, il suo spirito ascetico e contemplativo, illuminarono e diedero sostanza al suo impegno sociale, ricco della carica rivoluzionaria del cristianesimo.

Visse, approvandola con entusiasmo, l’esperienza tutta francese dei ‘preti operai’, soffrendone quando nel 1952, il movimento fu sospeso dal Vaticano; si recò allora a pregare in San Pietro a Roma “affinché la grazia dell’apostolato sia conservata alla Chiesa di Francia”.

Ma dopo qualche anno, si presentava la provvidenziale e ispirata iniziativa di papa Giovanni XXIII, di convocare nel 1959, il Concilio Ecumenico Vaticano II, che porterà uno spirito nuovo nella Chiesa. Durante la preparazione della grande assise dei vescovi di tutto il mondo, Madeleine venne consultata sul tema dell’ateismo e dell’evangelizzazione del mondo lontano da Dio; che segnerà una delle aperture più clamorose del Concilio.

Madeleine Delbrêl morì a 60 anni, il 13 ottobre 1964 a Ivry-sur-Seine; precorritrice di tante altre belle figure di laici, sacerdoti, religiosi, che nel secolo XX, hanno scelto, specie in Italia e Francia, di vivere sulle strade del mondo, cogliendo la sfida del Vangelo e traducendola nella quotidianità a fianco dei più deboli in ogni senso, che nella storia dell’umanità sono sempre stati la maggioranza.

« In questo mondo “che cambia” così improvvisamente, così brutalmente, disse (non senza profezia) – si direbbe che il Signore voglia che la sua Redenzione passi attraverso delle vite che si lasciano cambiare a suo piacimentosconvolgere. Sembra volere delle persone che in questa specie di avventura sappiano che non mancano di nulla ed escano in pace. »

 

Liberamente tratto da Santi e Beati.it e Wikipedia.it