Maria Salus Populi Romani

La statua dorata della Madonna di Monte Mario, alta 9 metri e posta su una torretta di 19 metri, è caduta il 13 ottobre[1], in seguito ad una tempesta di vento e acqua.

Nel messaggio a firma dell’assessore mons. Peter B.Wells, la Madonnina del Centro Don Orione di Monte Mario è definita “uno dei simboli religiosi più importanti e significativi di Roma”.

In effetti oltre ad essere posta su uno dei monti più alti della città capitolina la statua di “Maria Salus Populi Romani” ha una storia particolare perchè modellata da un artista ebreo.

Il famoso scultore ebreo Arrigo Minerbi fu salvato assieme alla sua famiglia dall’Opera di Don Orione. Come ha raccontato lui stesso: “Sotto un diluvio d’acqua fui  scaricato da un auto di fortuna  a Roma il 7 dicembre del 1943”.

Fuggiasco con il  nome falso di Arrigo della Porta venne accolto nell’Istituto di S. Filippo. Mentre i tedeschi rastrellavano Roma, Arrigo Minerbi insieme ad altri correligionari, militari ed antifascisti vennero celati dall’opera di carità di quei sacerdoti che rischiavano la vita.

C’erano nell’istituto professori e maestri in soprannumero: erano perseguitati nascosti. Una magnifica discrezione vietava a tutti, laici, religiosi e seminaristi anche la più larvata richiesta di informazioni. Solo il direttore sapeva e vegliava su tutti.

“La mia ammirazione aumentava nel vedere i sacerdoti che non avevano riposo – ha ricordato Minerbi -, nessuna comodità, né riposo di piume, di tutto si privavano senza rammarico,a un cenno del Superiore, nessun mestiere, nessuna mansione anche più vile, respingevano”.

Per ringraziare quanto l’Opera Don Orione aveva fatto per lui lo scultore Arrigo Minerbi forgiò “Il Don Orione morente” e la più famosa “Maria Salus Populi Romani” una statua situata a Monte Mario in uno dei punti più elevati della città. Una copia di questa Madonna “The Queen of the Universe” è stata collocata a Boston (USA). Così lo scultore ebreo è autore di due statue di Maria che sono oggetto di una grande devozione popolare.

L’idea di dedicare una statua a Maria nacque da un gruppo di “amici di don Orione” che riuniti in una casa privata fecero un voto: qualora la città di Roma fosse stata preservata dalle atrocità della guerra e dalle violenze delle bombe avrebbero trovato il modo di elevare un monumento alla Vergine. [2]

Il voto fu fatto conoscere ad altre persone e in poco tempo raccolse l’adesione di oltre un milione di fedeli. Alla fine della guerra tutti i giovani del Don Orione e le persone che avevano aderito al voto si misero ad ammassare rottami di rame.

Il bozzetto venne effettuato dal Minerbi che trasse le sembianze della Vergine dalla Sacra Sindone con l’idea che il volto della Vergine dovesse avere in qualche modo i lineamenti di Gesù. Il lavoro di traduzione dal modello originale scolpito da Minerbi al modello in gesso e alla successiva esecuzione in rame sbalzato venne eseguito da una ditta di Milano, la stessa che aveva realizzato la porta orientale del Duomo, modellata dallo stesso Minerbi.

La statua fusa a Milano giunse a Roma nell’aprile del 1953, fu accolta dall’entusiasmo dei romani e dalle ire della Massoneria che la indicò come gesto di sfida alla statua di Giuseppe Garibaldi posta al Gianicolo.

 

ROMA, giovedì, 15 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Il Papa ha espresso “vicinanza” e auspicato la “pronta ricollocazione” per la madonnina del Don Orione, crollata nei giorni scorsi a causa del maltempo che ha colpito Roma.

 

 



[1] Fatima, 13 Ottobre 1917 – « Subito dopo vedemmo la luce e la Signora apparve sul leccio.

“Che cosa volete da me? “

Voglio dirti che desidero che si eriga qui una Cappella in mio onore, perché io sono Nostra Signora del Rosario. Continuate a recitare il Rosario ogni giorno. La guerra finirà presto e i soldati ritorneranno alle loro case”

“Ho molte cose da chiedervi: la guarigione di alcune persone ammalate, la conversione dei peccatori e altre cose…

Alcune le esaudirò, altre no. E’ necessario che si emendino, che chiedano perdono dei loro peccati “.

Quindi con espressione triste disse: Non offendete più Dio, Nostro Signore, perché Egli è già troppo offeso!”

Furono queste le ultime parole che la Vergine pronunciò alla Cova da Iria. « A questo punto Nostra Signora, aprendo le mani, le fece riflettere sul sole e, mentre saliva, il riflesso della Sua persona era proiettato sul sole stesso. Questa è la ragione per cui io gridai forte: “Guardate il sole “. La mia intenzione non era quella di richiamare l’attenzione della gente verso il sole, perché io non ero conscia della loro presenza. Fui guidata a fare ciò da un impulso interiore.

Ma cosa videro le folle presenti in quell’ora alla Cova da Iria?

Dapprima videro una piccola nube, come d’incenso, che a tre riprese salì dal luogo ove stavano i pastorelli.

Ma al grido di Lucia: « Guardate il sole! » tutti alzarono istintivamente lo sguardo verso il cielo. Ed ecco che le nubi si squarciano, la pioggia cessa e appare il sole: il suo colore è argenteo, ed è possibile fissarlo senza restarne abbagliati.

Improvvisamente il sole prende a girare vorticosamente su se stesso, emettendo in ogni direzione luci azzurre, rosse, gialle, che colorano in modo fantastico il cielo e la folla attonita.

Tre volte si ripete questo spettacolo, finché tutti hanno la impressione che il sole precipiti su di loro. Dalla moltitudine erompe un grido di terrore! C’è chi invoca: « Dio mio, misericordia! », chi esclama: « Ave Maria », chi grida: « Mio Dio io credo in Te! », chi confessa pubblicamente i propri peccati e chi in ginocchio nel fango, recita l’atto di pentimento.

Il prodigio solare dura circa dieci minuti ed è visto contemporaneamente da settantamila persone, da semplici contadini ed uomini colti, da credenti ed increduli, da gente venuta per vedere il prodigio annunciato dai pastorelli e gente venuta per beffarsi di loro!

 

 

[2] Messaggio di Nostra Signora de Anguera (Brasile) del 29 agosto 2009
Cari figli, io sono vostra Madre e vengo dal cielo per chiamarvi alla conversione sincera. Non restate con le mani in mano. Dio ha fretta e vi attende con immenso amore di Padre. Voi siete del Signore e solo in Lui dovete depositare tutta la vostra fiducia e speranza. Vivete in un tempo peggiore di quello del diluvio. L’umanità ha sfidato il Creato e cammina verso l’abisso dell’autodistruzione. Non tarderà a cadere sull’umanità l’ira di Dio. Convertitevi in fretta. Io vi amo e sono instancabile. Siate fedeli ai miei appelli. Non restate lontani dal Signore. Questo è il tempo opportuno per riconciliarvi con Dio. Inginocchiatevi e pregate. Arriverà il giorno in cui l’Europa stenderà la mano al mondo come un mendico che ha bisogno di aiuto. La Russia sarà una pietra per molte nazioni e Roma sarà distrutta col fuoco. Soffro per quello che vi attende. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Voi che state ad ascoltarmi non scoraggiatevi. Nell’ora del dolore voi sarete protetti e nessun male vi raggiungerà. Confidate nella mia materna protezione e sarete vittoriosi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.