Nado conosceva Dio

Nado era un personaggio del villaggio, la sua fede sembrava tagliata nella roccia. Nato in una delle piccole fattorie ai piedi del Krizevac, fu allevato rudemente: ancora ragazzo, percorreva dei chilometri ogni giorno per andare a scuola, che nevicasse o che facesse 40° all’ombra, senza scarpe, e senza nemmeno sognare di averle un giorno.

Nado conosceva Dio interiormente, colpiva per la sua gioia mai intristita malgrado il duro lavoro impostogli dalla sua piccola fattoria domestica e dal lavoro nei campi. Non ha mai cercato di lasciare la semplicità della sua vita mentre tutti gli altri attorno a lui cercavano di costruirsi delle pensioni..

Manteneva intatte le tradizioni, non avrebbe mai cominciato un pasto senza aver pregato e benedetto Dio.

Ogni sabato, con la sua sposa aspergevano di acqua benedetta la loro casa ed i confini del loro campo, poiché a Medjugorje l’uso dei sacramentali non si è perduto come da noi. Se udiva qualcuno bestemmiare il nome di Dio o della Vergine, rimaneva senza fiato e ne soffriva fino a piangere.

Amava Dio con tutto il suo cuore, e appena aveva un momento libero leggeva la Bibbia. Diceva “vado a leggere il mio libro”. La divorava e ne conosceva dei capitoli interi a memoria, e ne traeva una grande saggezza. Anche una grande carità.

Un giorno si accorse di una grande ingiustizia fatta a lui ed a sua moglie. Avrebbe potuto intervenire contro le persone colpevoli ed ottenere certamente giustizia. Ma dichiarò: “Lasciamo perdere! Dio vede! Non ci abbandonerà”.

In questo 30esimo anniversario (di Medjugorje), vi do questa testimonianza perché è necessario pregare per le giovani generazioni a Medjugorje, che sono nate nel benessere materiale e che devono far fronte a grandi tentazioni.

Tratto da Les Enfants de Medjugorje 2011 – Suor Emmanuel