Nessuno puo’ dare cio’ che non ha

“La cosa più grande che avvenne nel 1492 non fu che Cristoforo Colombo scoprì l’America, ma che l’America scoprì Gesù Cristo”.

Padre Cantalamessa parte da questa affermazione per ricordare la grande impresa missionaria compiuta nel continente americano. Un’impresa con luci e ombre, ma “le luci – osservava Giovanni Paolo II – sono maggiori delle ombre”.

“A un mondo senza peccato ma senza Gesù Cristo, la teologia ha mostrato di preferire un mondo con il peccato, ma con Gesù Cristo. ”

Padre Cantalamessa ha quindi parlato della crisi delle vocazioni negli ordini religiosi. La secolarizzazione – ha detto – è, certo, una delle cause di questo calo ma non è la sola. E’ infatti lo Spirito Santo ad attirare le persone e lo Spirito Santo va là “dove è amato, dove è invitato e dove è atteso”:

“Giovanni Paolo II esortava i religiosi e le religiose dell’America Latina a ‘evangelizzare a partire da una profonda esperienza di Dio’. È qui, credo, il punto: ‘una profonda esperienza di Dio’. È questo che attira le vocazioni e che crea le premesse per una nuova efficace ondata di evangelizzazione.
L’adagio ‘nemo dat quod non habet’, nessuno può dare ciò che non ha, vale più che mai in questo campo”.

16-12-2011- Predica d’Avvento di padre Cantalamessa: evangelizza chi ha una profonda esperienza di Dio