Non avevo nessuna ragione per rifiutare

Prima dei trent’anni nessuno dei suoi conoscenti, né la sua famiglia, né Paul Newton stesso avrebbe potuto immaginare che sarebbe diventato sacerdote.

E’ venuto la prima volta con i suoi amici, attratto dai “fenomeni naturali molto interessanti” di cui aveva sentito parlare. Andò prima a Lourdes, dove era apparsa la Madonna, ma ciò non significava nulla per lui. Aveva rifiutato persino l’invito degli amici a pregare il Rosario.

E’ cresciuto in una famiglia che non pregava, non andava in Chiesa, non credeva in Dio e in cui c’erano conflitti e alcoolismo, ma qui ha incontrato persone nel cui cuore ha visto qualcosa a cui lui anelava.

Egli dice che lui era un “cuore duro” e perciò, invece di rimanere qualche giorno, è stato 4 mesi a Medjugorje nei quali ha sperimentato una radicale trasformazione: sul Križevac ha ricevuto la chiamata al sacerdozio e ha risposto alla chiamata. “Non avevo nessuna ragione per rifiutare”, ha detto.

“Non ho pensato a ciò che faceva il sacerdote, ma a chi era il sacerdote. Riflettevo su come Dio mi preparava per questo. Sono stati momenti di purificazione. Ho sentito la gioia nel cuore.”

Il momento decisivo è stato comprendere che Gesù era nell’Eucaristia. E’ stato allora che è divenuto aperto alla chiamata di Dio.

Al ritorno a casa era cambiato, ma tutti intorno a lui erano rimasti gli stessi.

Nonostante le incomprensioni e le contrarietà, oggi, nel suo terzo anno di Sacerdozio, dice che i suoi genitori sono tornati alla fede e che prega continuamente per le sue sorelle perché questo è un lungo processo in ogni famiglia.

Dice: “Se capite chi è Dio e che Egli è reale, non potete rimanere gli stessi. La preghiera deve essere nel cuore di ogni persona e così il desiderio di avere la forza di dire SI a tutto ciò che Gesù ci chiede”.

 

 

“Venuto per curiosità, è tornato cambiato” – Tratto da www.medjugorje.hr