Autore di bellissime canzoni, come “La rondine”, “Bella d’estate”, “Lei verrà” e “Oro”. Mango si è spento sul palco stroncato da un infarto durante un concerto al Pala Ercole di Policoro, in provincia di Matera, cantando “Oro”.
«L’artista ha un dovere», diceva, «far riscoprire la bellezza del mondo a quanta più gente possibile, tramite quanto sa esprimere». Sposato con Laura, ha lasciato i due figli Filippo e Angelina. Il primo vorrebbe seguire le orme del padre, ma lui era deciso: «Ai talent non lo manderò mai. Lì si creano inconsistenze artistiche e illusioni pericolose. Non si può fare della musica un mestiere senza sacrifici o gavetta. Anche negli anni Ottanta i discografici non sempre intuivano la qualità di un brano».
Nei suoi brani trattava temi che pochi avevano il coraggio di affrontare, come quello sul matrimonio e sulla fedeltà alla propria metà contenuto in “La sposa”: «Scrivendo quasi tutto io sono più diretto», disse. «In particolare nel far risaltare valori che il mondo di oggi non esalta quasi più. La sposa è un esempio: però non è solo il canto della fedeltà di una scelta d’amore. È anche una canzone sulla coerenza con noi stessi, sulla necessità di rispettare anzitutto la nostra stessa persona».
Nel suo ultimo album, “L’amore invisibile”, compare una personale riscrittura del brano “L’immenso” di Amedeo Minghi. Mango ha però voluto isolare e ripetere più volte nel finale il verso «L’immenso è Dio», spiegandone il motivo così: «Andava rimarcata quella riflessione, a mio avviso. Non è vero che oltre il mondo fisico non c’è nulla, ed è bello cantarlo». Ora Pino è faccia a faccia con l’Immenso a cui ha reso onore con la sua voce.
Da www.uccronline.it – 10-12-2014