Quello che resta

..Ma cos’è questo benedetto regno dei cieli che ha operato la vera “inversione di tutti valori”? È la ricchezza che non passa, che i ladri non possono rubare, né la tignola consumare. È la ricchezza che non si deve lasciare ad altri con la morte, ma che si porta con sé. È il “tesoro nascosto” e la “perla preziosa” per avere la quale vale la pena, dice il Vangelo, dare via tutto. Il regno di Dio, in altre parole, è Dio stesso

La sua venuta ha prodotto una specie di “crisi di governo” di portata mondiale, un riassetto radicale. Ha aperto orizzonti nuovi. Un po’ come quando, nel Quattrocento, si scoprì che esisteva un altro mondo, l’America, e le potenze che detenevano il monopolio del commercio con l’oriente, come Venezia, si trovarono di colpo spiazzate ed entrarono in crisi.

I vecchi valori del mondo -denaro, potere, prestigio- sono risultati cambiati, relativizzati, anche se non rinnegati, a causa della venuta del regno.

Chi è il ricco? Un uomo che ha messo da parte un’ingente somma di denaro; nella notte c’è stata però una svalutazione del cento per cento; al mattino si alza che è un “nullatenente”, anche se ancora forse non lo sa.

I poveri, al contrario, sono avvantaggiati dalla venuta del regno di Dio, perché, non avendo nulla da perdere, sono più pronti ad accogliere la novità e non temono il cambiamento. Essi possono investire tutto sulla nuova moneta. Sono più pronti a credere.

Noi siamo portati a ragionare diversamente. Crediamo che i cambiamenti che contano sono quelli visibili e sociali, non quelli che avvengono nella fede. Ma chi ha ragione? Noi abbiamo conosciuto, nel secolo scorso, molte rivoluzioni di questo tipo, ma abbiamo anche visto quanto facilmente, dopo un po’ di tempo, esse finiscono per riprodurre, con altri protagonisti, la stessa situazione di ingiustizia che dicevano di voler eliminare.

Ci sono piani e aspetti della realtà che non si colgono a occhio nudo, ma solo con l’aiuto di una luce speciale. Vengono effettuate oggi, dai satelliti artificiali, fotografie ai raggi infrarossi di intere regioni della terra e come appare diverso il panorama alla luce di questi raggi!

Il Vangelo, e in particolare la nostra beatitudine dei poveri, ci da un’immagine del mondo a “luce radente”, “ai raggi infrarossi”. Permette di cogliere quello che c’è sotto, o al di là, della facciata.

Permette di distinguere quello che resta da quello che passa.

 

ROMA, venerdì, 1° febbraio 2008 (ZENIT.org).- Tratto dalla riflessione di padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap. – predicatore della Casa Pontificia – alla liturgia della Parola di domenica IV del tempo ordinario.