..Qual è la cosa più importante per una madre? Salvare i figli! Prima di tutto quelli che sono in pericolo. La premura materna di Maria abbraccia il mondo intero, ma in modo speciale è rivolta a quelli che hanno maggiore bisogno della misericordia di Dio. E questi sono coloro che sono senza Dio, coloro che sono in pericolo della perdizione eterna.
Maria si rivolge — e questo fa parte del progetto di Dio — ad alcuni ragazzi affinché si rivolgano ad altri. Noi tutti infatti siamo responsabili degli altri.
Per esempio: se c’è una inondazione, chi riesce a salvarsi? Solo quelli che sanno nuotare bene. Ma questi devono salvare gli altri. Così stanno le cose anche nel campo morale. Coloro che sono dei cristiani “vivi”, e lo sono tutti quelli hanno la fede, la speranza e la carità, quelli che pregano, è chiaro che questi sono chiamati ad occuparsi degli altri che non sanno nuotare.
Ed è proprio questo che si vede a Medjugorje: Maria cerca e chiama lì tanti suoi figli, non solo per la loro personale salvezza, ma perché si impegnino per la salvezza degli altri. Questo è evidente a Medjugorje. La gente che parte da Medjugorje è inquieta. Inquieta nel senso che deve fare qualcosa per Dio, per gli altri.
Proprio questo mi disse il Card. Siri, quando fui a Genova in occasione di un convegno durante il quale si parlò di Medjugorje. Mi disse quella sera: “Ho osservato che le persone che tornano da Medjugorje diventano apostoli. Essi rinnovano le parrocchie, formano gruppi di preghiera. Pregano davanti al SS. Sacramento. Tengono conferenze e animano le conversazioni. Conducono altri a Medjugorje. Questi circoli, questi gruppi di preghiera si allargano sempre di più. Sono essi che rinnovano la chiesa”.
Con tristezza si deve constatare che i battisti, gli avventisti, ebrei — molto più che noi cattolici — si sentono uniti e vivono in unità. Questo a noi manca. A Medjugorje. invece, la gente che ci va riceve un certo spirito nuovo di famiglia, li si sentono come una sola famiglia. Questo l’ho visto trovandomi in America e altrove.
Quando parlo e anche quando non parlo di Medjugorje o di Fatima o di altro, quelli che sono stati a Medjugorje mi vengono vicino, e anch’io mi trovo subito con loro come in famiglia. In questo si avverte la potenza dello Spirito Santo.
Maria è la madre di tutti. E se noi la riconosciamo come vera madre, è evidente che noi, come suoi figli ci riconosciamo l’un l’altro. Abbiamo la pelle nera o gialla, parliamo questa o quella lingua.
Paolo Hnilica, Vescovo – (Da “Sveta Batina” – maggio 1990 – traduz. di Sr. Margherita)