Se il nostro obiettivo fosse il profitto

Se il nostro obiettivo fosse il profitto avremmo fatto come i tedeschi che hanno posto l’organizzazione a sistema di vita. 

Con essa hanno fatto la guerra, hanno cantato e ballato. Con essa hanno cercato di sottomettere chiunque hanno incontrato. Tutti diventavano piccoli attori sotto le leggi della loro organizzazione. Perfino la fede con Lutero è stata abbassata al ruolo di agente giustificante.

Per fortuna o per volere di Dio il nostro obiettivo non è il profitto ma la carità. E per compierla, dato che di carne siamo, abbiamo bisogno di stare nel mondo, che è fatto di carne. E con l’anima rigenerata dal Vangelo cambiare questa nostra natura carnale e profumarla di amore disinteressato.

Vivere così insieme ai più immeritevoli, i più miseri, i più lontani, in modo che tutti possano sentire il Suo profumo: un’energia senza limiti, senza leggi, senza confini.

Ci potrebbero dire che saremo allora poveri e senza mezzi? Che dovremo mendicare in mezzo ad una strada? No, perché, in verità, avremo tutto il necessario in virtù di quella promessa di Gesù: “date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio“. Il denaro arriverà spontaneamente in conseguenza e in misura delle opere che con esso sapremo compiere. Saremo operai del bene pagati da Dio.

Ognuno di noi, infatti, una volta raggiunta l’età della scelta, è posto in bilico sulla bilancia della vita, sui cui piatti ci sono, da un lato il denaro, dall’altro il prossimo.

Quanto più pesa per noi, cioè per la nostra coscienza, ora l’uno ora l’altro, tanto più la bilancia tenderà ad inclinarsi dalla parte che preferiamo, finendo per trascinarsi dietro tutto quello che sta dall’altra parte, compreso noi stessi, che ne saremo inevitabilmente travolti.

Se il nostro obiettivo fosse il profitto finiremmo per trascinare noi stessi e il prossimo al suo servizio. Con le conseguenze di diseguaglianza sociale che tutti abbiamo imparato a conoscere.  

Ma se sceglieremo il prossimo, allora il denaro ci verrà di servizio, in quantità pari alla bisogna e alla giustizia di tutti e potremo portarlo ai poveri tra le braccia, come i Re magi a Gesù nella grotta.