Solo attraverso la donna

Nasce nel 1817 , in Francia, a Metz, penultima dei cinque figli di una famiglia borghese. Papà, seguace delle idee di Voltaire, è proprietario di tre banche, uomo freddo e severo, probabilmente iscritto alla massoneria; mamma, non molto credente, dolce e ferma, è l’anima della casa. Nonostante un’educazione “apparentemente senza Cristo”, può ricevere la prima comunione a 12 anni e viene abituata ad aiutare con rispetto e discrezione poveri e ammalati.

La situazione familiare cambia di colpo con il fallimento di papà, la separazione dei genitori, la morte di mamma per colera quando lei ha appena 15 anni.

Prima la affidano ad un’amica di mamma, una donna ricca e mondana che vive per i divertimenti e per i frequenti ricevimenti. Poi ad una cugina troppo pia ed esageratamente devota, che forse rappresenta un pericolo ancora maggiore per la fede che pian piano si sta facendo strada nella sua anima. Perché lei si sta lentamente aprendo a Gesù, grazie al famoso domenicano Padre Lacordaire, le cui prediche lei ascolta volentieri, mentre in cuore stanno nascendo i primi germi di una vocazione confusa.

Con il fervore dei neoconvertiti vorrebbe bruciare le tappe, mentre il prudente predicatore la invita a pregare ed aspettare. Ad ascoltarlo ci guadagna, perché quando meno se lo aspetta sulla sua strada si affaccia padre Combalot, un ardente sacerdote e focoso predicatore, che sta sognando una congregazione di religiose capaci di unire alla vita contemplativa la passione per l’educazione.

Egli è infatti convinto che la rigenerazione della società è possibile solo attraverso la donna e sull’educazione femminile occorre pertanto far convergere tutti gli sforzi.

Intelligente, perspicace ed illuminato, in quella ragazza di appena 19 anni Padre Combalot individua subito la stoffa della fondatrice e per questo la prepara, in una specie di noviziato “da privatista”, attraverso un rigoroso piano di preghiera e di studio.

Prima ancora di compiere i 22 anni, il 30 aprile 1839, suor Maria Eugenia si trova così a capo del primo gruppetto che dà vita all’Istituto dell’Assunzione di Maria, che si dovrà occupare dell’educazione delle fanciulle, proprio come voleva padre Combalot.

Il quale, a dimostrazione che nessuno è perfetto a questo mondo, irruento, disorganizzato e incostante, neppure due anni dopo se ne va, lasciandola sola con una congregazione che sta muovendo a fatica i suoi primi passi.

Suor Maria Eugenia tira fuori tutta la sua grinta, la sua capacità organizzativa e il suo coraggio per far crescere il nuovo istituto, in mezzo a persecuzioni, incomprensioni, e difficoltà create anche dall’Autorità religiosa.

Ecco la figura di una donna eccezionale.

Oggi le Suore dell’Assunzione sono 1800, sparse in più di 200 comunità, che continuano ad amare e servire la Chiesa educando la gioventù, nello spirito di suor Maria Eugenia, che si è spenta a 81 anni, il 10 marzo 1898, ed è stata proclamata beata da Paolo VI nel 1975.

 

Tratto da un’articolo us Santi e beati di Gianpiero Pettiti