Sono momenti che non potrò mai più dimenticare

..stavo salendo per il sentiero della via Crucis (n.d.r. del Krizevac) e, d’un tratto, non ebbi più la forza di continuare..mi sedetti su una pietra. Sentii una presenza silenziosa e viva (che non percepii con i sensi) che mi pose tre domande:

“Se ciò che accade a Medjugorje è vero, come posso definirmi cristiana? Chi è questo Dio in Cui dico di credere? Esiste veramente?”

Nel cuore sentivo chiaramente le risposte e, in quel momento, mi resi conto che mai avevo conosciuto e vissuto la fede cristiana nella sua profondità.

Dal Krizevac, vidi la chiesa di Medjugorje illuminata da una luce intensissima che proveniva dal cielo.

Poi, di colpo, la luce scomparve; sopraggiunse un anziano sacerdote che mi aiutò a proseguire la salita sino alla cima del monte. Sotto la croce mi confessò. Fu più di una confessione: raccontai tutta la mia vita! Mi sentivo come un’esiliata che torna a casa. Scesi dal monte completamente rinnovata!

..del resto sono moltissime le esperienze e i ricordi che mi sono rimasti impressi nel cuore (n.d.r.durante quel periodo a Medjugorje)..ho visto gente guarire istantaneamente davanti a me: durante le apparizioni alcuni arrivavano con le stampelle e se andavano senza… sono momenti che non potrò mai più dimenticare..

..spesso vedevo Marija (la giovane veggente) che – dopo una faticosa giornata di incontri con i pellegrini – giungeva al luogo dell’apparizione in lacrime, carica di problemi, sofferente… Poi, dopo l’apparizione, il suo viso si era totalmente trasformato, i suoi occhi brillavano d’amore; era raggiante e pronta ad abbracciare il mondo intero. Qui a Medjugorje tutto è semplicità e amore…

 

 

Tratto daIncontro con Milona D’Asburgo – Intervistadel pianista Mauro HarschMedjugorje, 7 agosto 2001