Originaria di Udine, Marina ha passato i quarant’anni ed è mamma di due ragazzi. Un’estate al mare, a Rimini, conobbe l’uomo che diventerà suo marito. Per lui, che lavora in banca, si è trasferita a Modena. È casalinga e si prenda cura dei figli. Racconta di una strana esperienza che fece prima di sposarsi, appena ventenne, quando rimase in coma per qualche ora dopo una cena di classe…
Come sei arrivata alla Spei?
Ho conosciuto Stefano tramite sua moglie [, Francesca,] e il suo figlio più piccolo, che frequentava la scuola elementare con il mio. Era il 2008, una questione di mamme: oltre ai figli, avevamo in comune il fatto di essere entrambe “emigrate”, io da Udine e lei da La Spezia, per seguire i mariti. Le nostre famiglie sono diventate amicissime in poco tempo, uscivamo insieme. Loro venivano a mangiare da noi e noi da loro, i bimbi giocavano insieme. Negli uffici Spei sono entrata qualche volta quando portavo i bimbi dal dentista, che ha lo studio nello stesso palazzo [Emanuela Bruzzese]: ci fermavamo qualche minuto per salutare Stefano. Un’altra volta ci andai per fare un brindisi natalizio assieme a tutti gli altri dipendenti, ma non sono mai andata agli incontri di preghiera del giovedì, né a quelli mattutini.
Sei rimasta stupita da quell’ambiente?
No, stupita no. Conoscendo Stefano sapevo della sua conversione e della sua dedizione alla Madonna, ci aveva raccontato che prima pensava solo a far soldi. Non sapevo nulla però del discorso Spei, che imparai a conoscere col tempo, a poco a poco, grazie ai racconti di Stefano: tanto di cappello per lui e per questa esperienza. Al giorno d’oggi è più che raro incontrare persone che si prendono cura degli altri, soprattutto sul luogo di lavoro – e coi propri soldi. La prima volta che entrai ero all’oscuro di questo “lato Spei”: mi aspettavo un normalissimo ufficio tecnico. Ciò che mi colpì, appena entrata, fu la presenza di persone di varie razze, religioni e culture, tutte nello stesso posto. Ho conosciuto Aziz, Luana, Valentina… Un ambiente davvero molto particolare, diverso dal solito, che mi ha fatto sentire subito “di casa”: mi sembrava di conoscere da sempre tutta quella gente, che in realtà non avevo mai visto prima.
Tu sei credente?
A mio modo… Per me ognuno può credere e pensarla come vuole. Sono cattolica, credo in Dio ma non vado a Messa. Credo che si possa pregare anche da casa, senza aver l’obbligo di entrare in una chiesa – l’unica volta che provai a frequentare una parrocchia a Modena mi trovai malissimo: era pieno di gente subdola e falsa – decisi di rimanerne alla larga. Anche Stefano ha frequentato quella chiesa, vi fece pure il catechista prima di essere “silurato”: credo possa dire le stesse cose a riguardo.
Stefano ti ha mai raccontato qualcosa di Maria?
Sì, ne ha parlato spesso. Ricordo che una volta mi raccontò di uno strano segno capitatogli mentre era in vacanza con la famiglia. Durante un bagno nel mare, Francesca si accorse di aver perso in acqua la sua fede nuziale. Il giorno successivo trovarono nella sabbia un altro anello, completamente diverso da quello smarrito, che raffigurava la Madonna. Per loro fu un segno chiarissimo, lei da quel giorno lo porta ancora al dito…
Cosa hai pensato di questo fatto?
I segni soprannaturali esistono, mi stupiscono “ma non mi stupiscono”. Ci sono tutti i giorni, bisogna saperli riconoscere nel quotidiano. Non sono mai un caso. Francesca era già credente, quel segno può esserle stato mandato per rendere la sua fede più forte. Una conferma insomma: c’è sempre un significato dietro a tutte le cose, bisogna solo cercare di capirlo – e non tutti possono farlo, bisogna aver provato certe esperienze, cose che ti cambiano la vita e il modo di vedere…
Anche tu hai avuto esperienze particolari?
Sì, un’esperienza particolare l’ho vissuta anch’io, quando avevo vent’anni. Durante una cena di classe bevvi due bicchieri di vino, probabilmente tagliato male, e caddi in coma per diverse ore. Feci l’esperienza del “famoso tunnel” che molti in quelle condizioni hanno provato, e della luce che si avvicinava sempre di più – stavo benissimo, un senso di benessere totale che aumentava man mano che mi avvicinavo alla luce – fino a quando non tornai indietro, richiamata dalle voci dei miei genitori. Da quel giorno ho iniziato a vedere le cose in maniera diversa, scorgo piccoli segnali nella routine quotidiana… Certe esperienze tolgono i pregiudizi verso storie per le quali si potrebbe pensare “sono tutte cavolate”, o fantasie. Anch’io, avendo visto qualcosa, riesco a riflettere liberamente sulle esperienze “strane” fatte dagli altri, Stefano incluso.
Pensi che quel coma sia stato un’esperienza spirituale?
Sicuramente qualcosa di spirituale c’è stato. Non ho visto angeli né santi, ma l’esperienza di quella luce mi ha dato l’idea che ci sia qualcosa dopo. Successivamente lessi dei libri a riguardo, guardai documentari televisivi su persone che come me “hanno visto oltre”. Credo che ci sia qualcosa – e di quel “qualcosa” a volte provo nostalgia: stavo davvero meglio lì che sulla terra. Per questo non ho più paura di morire, né del momento del trapasso – non soffro più del dubbio che non ci sia niente “dopo”.
Racconti spesso questa storia?
Pochissime volte: qualcuno mi ascolta e ci crede, altri no. Le persone che vivono segni particolari come questi non vengono “colpite a caso”: in un certo senso “dovevano” essere colpite, o per quello che hanno dentro, o per quello che fanno di buono agli altri. Sono state scelte.
Non ti è mai venuta la voglia di pregare Maria, dopo questa esperienza, o dopo aver sentito i racconti di Stefano?
Di pregarLa no, però sono molto incuriosita da Medjugorje. Prima o poi andrò a fare un giro da quelle parti… Non che ci sia bisogno di andare chissà dove per credere, ma so di persone che ci sono andate e sono cambiate – anche bambini, un amico di mio figlio in particolare: raccontava – molto misteriosamente – che aveva impiegato molto tempo “per tornare come prima” dopo un viaggio a Medjugorje coi suoi genitori… Che cosa intendesse dire non l’ho mai capito, però lasciò intendere che gli era successo qualcosa di bello…
13/08/2014