Quando ha assistito al disastro dell’11 settembre, che effetto le ha fatto ricordare la visione che aveva svelato sei anni prima?
“Lì per lì nulla, a dire il vero. Non ci ho pensato subito. Anche perché l’11 settembre le torri sono state colpite dai due aerei e poi sono crollate, mentre nella mia visione gli aerei non c’erano. Poi, però, parlandone con gli altri abbiamo notato il legame che c’era fra le due situazioni e ne siamo rimasti colpiti“.
– Quando parla degli altri a chi si riferisce. Ai suoi familiari o agli altri ragazzi del gruppo?
“Naturalmente agli altri ragazzi che frequentano Zaro con me. Ne abbiamo parlato subito insieme“.
– Anche loro videro allora, nel ’94, quello che vide lei e che poi finì sul giornale?
“No, quella visione in particolare l’avemmo solo io e un’altra ragazza del gruppo, Antonella“.
– Vi apparvero due situazioni identiche, oppure le due immagini differivano per qualche particolare?
“No, vedemmo la stessa cosa“.
– Lei disse nel ’95 di essere rimasta molto turbata da quella visione, che effetto le ha fatto assistere alle scene del disastro di New York l’11 settembre?
“Certo, mi ha fatto effetto, come a tutti. Ma, come le ho detto, non ho messo subito in relazione quelle immagini con la mia visione. Poi, quando abbiamo capito la somiglianza fra le due situazioni, ci siamo detti: “La mamma ci aveva dato un’indicazione giusta. E’ stata per noi una conferma di quanto la Madonna ci aveva svelato“.
– Come la ricorda, quella visione – possiamo chiamarla cosi? – a distanza di anni?
“La ricordo perfettamente, nitida in tutti i particolari, che all’epoca mi colpirono davvero molto“.
– Lei aveva visto il nostro giornale di domenica? Cosa ha pensato quando ha letto che era stata individuato il legame tra l’attacco alle torri e ciò che le aveva raccontato tanto tempo prima?
“Sì, ho visto il giornale. Sinceramente, ho pensato solo che fosse stata ritirata fuori una situazione già vissuta anni fa, nel ’95. Non posso dire di esserne rimasta particolarmente turbata“.
– A proposito del ’95, ricorda quell’intervista?
“Veramente, non sono sicura che si sia trattato di una intervista. Allora, quando ci incontravamo nel bosco, raccontavamo le nostre visioni e i messaggi che ci affidava la Madonna a tutti i presenti. E rispondevamo a chiunque ci facesse delle domande. Credo che la giornalista sia venuta ad assistere ad uno dei nostri incontri di preghiera e abbia parlato con noi, chiedendoci anche delle cose come tanti“.
– Nell’articolo del ’95 si parlava anche di un’altra visione di un vulcano che eruttava e di un’isola che scompariva. Se ne ricorda?
“Sì, me la ricordo bene. Naturalmente, spero che quella visione non si avveri“.
– Ha mai pensato che quell’isola potrebbe essere Ischia?
“Assolutamente no, non mi è venuto mai in mente. E poi la Madonna ripete sempre, questo voglio dirlo, che con le preghiere possiamo cambiare le cose“.
– Frequentate ancora il bosco di Zaro?
“Certo, che lo frequentiamo. Andiamo a pregare regolarmente, ogni mercoledì, sabato e domenica. E l’8 e il 26 di ogni mese. L’8 perché è il giorno della prima apparizione e il 26 per la lettura dei messaggi. Recitiamo il Santo Rosario tutti insieme e a volte la Madonna ci appare“.
– Dunque le apparizioni continuano e la Madonna vi affida anche nuovi messaggi
“Sì, la vediamo ancora e riceviamo anche dei messaggi che consegniamo al nostro parroco e che poi leggiamo il 26 di ogni mese. Delle apparizioni e delle visioni parliamo e ci confidiamo solo con don Franco“.
– Lui come valuta le vostre visioni?
“Lui non ha mai dato giudizi. Non lo ha mai fatto in questi anni. Ci ha sempre ripetuto: ‘Se son rose fioriranno’. Con lui c’è un rapporto molto sereno“.
– Avete avuto altre visioni come quelle di cui si è parlato?
“Sì, qualcosa c’è stato, ma non ne possiamo ancora parlare“.
– Lei e gli altri ora siete cresciuti, siete donne e uomini adulti. Cosa è cambiato da quando avete cominciato a frequentare il bosco di Zaro?
“Per noi non è cambiato nulla, perché la fede non può cambiare. O meglio, può solo crescere ed è quello che ci è accaduto in questi anni“.
– Il vostro gruppo è rimasto quello di allora?
“No, qualcuno non c’è più. Ma in maggioranza continuiamo a pregare insieme e a frequentarci. A restare uniti“.
– Posso chiederle di cosa si occupa?
“Sono una casalinga. Faccio la mamma – e ride – ho due bambini e sono molto serena“.
Da un articolo de “Il Golfo”, di Isabella Marino – 2-10-2002