Ricordo che mi diceste quanto vi pesava la molteplicità dei vostri affari; ed io vi dissi che era un’occasione buona per acquistare le vere e solide virtù.
E’ martitio continuo quello della molteplicità degli affari; perchè,come le mosche danno più pena e più fastidio a quelli che viaggiano in estate che non dia il viaggio stesso, così la diversità e il gran numero degli affari dà più pena che il loro peso stesso.
Avete bisogno della pazienza e spero che Dio ve la concederàse v’impegante a chiedergliela e vi sforzate di praticarla fedelmente, preparandovi ad essa tutte le mattine con un’applicazione speciale di qualche punto della vostra meditazione ed ostinandovi lungo la giornata a disporvi alla pazienza tante volte quante ve ne sentirete allontanata.
Non perdete occasione di sorta, per piccola che sia, di esercitare la dolcezza di cuore verso ciascuno.
Non confidate di poter riuscire nei vostri affari con l’industria vostra, ma solamente con l’assistenza di Dio; riposatevi pertanto nella sua cura, credendo che Egli farà ciò che sarà il meglio per voi purchè, da parte vostra, voi impieghiate un a dolce diligenza. E dico dolcediligenza, perchè le diligenze violente guastano cuore ed affari e diligenze non sono, ma affanni e turbamenti.
Mio Dio, signora, noi saremo presto nell’etrnità, ed allora vedremo come tutti i nostri affari di questo mondo sono poca cosa e quanto poco importava che si compissero o no; adesso, nondimeno, noi ci affaniamo come se fossero cose grandi.
Quando eravamo bambini, che da fare ci davamo a raccogliere pezzi di tegola, di legno e di fango per fare case e piccole costruzioni! E se qualcuno ce le faceva cadere, eravamo desolati e piangevamo; ma ora conosciamo bene che tutto quello importava assai poco. Un giorno sarà lo stesso in cielo: vedremo che le nostre sollecitudini terrene erano vere fanciullaggini.
Io non voglio togliere la cura che dobbiamo avere di queste bagatelle, poichè Dio ce le ha affidate in questo mondo per esecizio; ma vorrei davvero togliere l’ardore di tale cura. Facciamo, sì, i nostri giochi di bambini, poichè bambini siamo, ma anche non perdiamoci a farli, e se qualcuno rovina le nostre casette, i nostri piccoli piani, non tormentiamocene molto; perchè quando verrà la sera che bisogna mettersi al riparo, volgio dire la morte, tutte queste casette non ci serviranno a nulla: bisognerà ritirarsi nella casa paterna.
Curate fedelmente gli affari vostri; ma sappiate che non avete affare più degno che quello della vostra salvezza e l’avviamento salutare della vostra anima alla devozione vera.
Abbiate pazienza con tutti, ma principalmente con voi stessa: voglio dire, non turbatevi affatto delle vostre imperfezioni ed abbiate sempre il coraggio di rialzarvene. Sono molto lieto ch ricominciate ogni giorno: non c’è mezzo migliore per compiere bene la vita spirituale che di ricominciare sempre e non pensare mai di aver fatto abbastanza.
S.Francesco di Sales alla Sig.ra De la Flechere – lett.CDLV, O. XIV – Le costruzioni di sabbia dei bambini