Un caldo pomeriggio di Luglio

Sono andato a trovare Marco nella sua azienda in un caldo pomeriggio di luglio. Così caldo che quando la signorina alla reception mi chiese un documento che avevo lasciato in macchina, la sola idea di uscire per strada mi aveva tolto il respiro. Per fortuna non fu necessario perché Marco la anticipo’ dicendole di farmi passare che era pronta la sala riunioni dove l’aria condizionata era stata messa in azione già da un po di tempo.

E in quel luogo fresco potevamo stare tranquilli senza che nessuno ci potesse ascoltare. Il tempo poi era dalla nostra parte. Così, come si fa quando due amici hanno trovato finalmente il luogo giusto per appartarsi, non abbiamo esitato a iniziare le nostre confidenze, io con la storia di Valentina, assunta alla Spei per volere di Maria e incredula fino al giorno della telefonata miracolosa, che le assegnò un lavoro insperato; lui con il ricordo del giorno della morte del suo migliore amico, molto devoto di Padre Pio.

Marco, fino ad allora indifferente alla fede e concentrato soprattutto sul denaro, fu presente al momento del passaggio e ricorda che la stanza si riempi di un profumo di rose così forte e persistente che dovette aprire le finestre per arieggiare.

Poco tempo dopo, incuriosito dall’episodio, decise di andare direttamente dal santo pugliese a S.Giovanni Rotondo, per chiedergli se effettivamente fosse stato lui a produrre quel fenomeno. O se invece doveva credere ad una coincidenza come sosteneva sua moglie. Glielo chiese così come si parla ad un amico, senza preghiere, direttamente. Era la richiesta di un segno. Per sé e per lei.

Il santo non mancò di rispondergli altrettanto direttamente. Poco tempo dopo i suoi figli ebbero un incidente, la macchina nella quale erano seduti, sbando’ e finì giù per un burrone, ma essi si salvarono miracolosamente sbalzati dai finestrini prima che il mezzo si schiantasse sul fondo. 

Il medico del pronto soccorso alla sua angosciata richiesta sulle loro condizioni lo accolse così : “Lei deve avere un santo in Paradiso , solo qualche contusione esterna ma niente di rotto”.

Per Marco bastava ma per la moglie ancora no. “Cosa c’entra ancora questo Padre Pio? ”  – diceva, mentre abbracciava i suoi ragazzi. “Non me ne parlare più”.

Ma quella notte stessa, nel cuore della notte, la donna svegliò suo marito e gli disse: ” Lo hai visto? ” “Chi?” Rispose lui assonnato. ” Ma come chi, Padre Pio! È venuto qui nella stanza e mi ha chiamato, scuotendomi la spalla. E siccome non riuscivo a svegliarmi,  mi ha preso per le braccia e mi ha tirato su e mi ha messo a sedere sul letto,  qui,  in questa posizione, come mi vedi adesso.”

“E poi?” Chiese Marco, attonito. ” Poi mi ha guardato negli occhi e mi ha detto : ora mi devi stare a sentire! E abbiamo parlato per un’ora, di tutto, della vita, del futuro..”. “Per un’ora? E cosa ti ha detto?” Incalzo’ a questo punto Marco. 

“Non mi ricordo più, ma dei figli – mi ha detto – non ti devi preoccupare.”