C’è una perfetta coincidenza tra le narrazioni dei quattro Vangeli sulla Passione di Cristo e quanto si osserva sulla Sindone:
· la flagellazione come pena a sé stante, troppo abbondante per essere il preludio della crocifissione (120 colpi invece degli ordinari 21)*;
· la coronazione di spine, fatto del tutto insolito;
· il trasporto del patibulum, il palo orizzontale della croce;
· la sospensione alla croce con i chiodi invece delle più comuni corde;
· l’assenza di crurifragio, la frattura delle gambe inflitta per accelerare la morte;
· la ferita al costato inferta dopo la morte, con fuoruscita di sangue e siero;
· il mancato lavaggio del corpo (per la morte violenta e una sepoltura affrettata);
· l’avvolgimento del cadavere in un lenzuolo pregiato e la deposizione in una tomba propria invece della fine in una fossa comune;
· il breve tempo di permanenza nel lenzuolo.
Non ci sono dubbi, questo lenzuolo non può aver avvolto un altro cadavere.
E l’immagine deve essersi formata al momento della Risurrezione, con un lampo di luce sprigionatosi dal corpo glorioso.
26/05/2009 – Tratto da Zenit.org – Emanuela Marinelli spiega perchè quell’uomo non poteva che essere Gesù – di Antonio Gaspari
*questo è decisivo : Pilato non aveva ancora deciso di ucciderlo.