Ci sarà … nella terra arida e deserta, un sentiero e una strada… Questa strada sarà chiamata via santa” (Is 35,7-8), perché è la santificazione dei peccatori e la salvezza di coloro che sono perduti…“Nessun impuro la percorrerà”.
Caro Isaia, coloro che sono impuri passeranno quindi per un’altra strada? Oh no! Che tutti vengano piuttosto su questa strada, che vi avanzino! È soprattutto per gli impuri che Cristo l’ha tracciata, lui che “è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”…
Allora l’impuro passerà per la strada santa? Dio non voglia! Per quanto sia sporco nell’intraprenderla, non lo sarà più quando vi passerà; perché, non appena vi avrà messo piede, la sua sporcizia scomparirà. La via santa, in effetti, è aperta all’uomo impuro, ma non appena lo accoglie, lo purifica cancellando tutto il male che ha commesso…
Non lo lascia passare con la sua sporcizia, perché è la “strada stretta” e per così dire, la “cruna dell’ago”…
Se quindi tu sei già sulla strada, non te ne allontanare; altrimenti il Signore ti lascerebbe vagare “per le strade del tuo cuore”…
Se trovi la strada troppo stretta, considera la meta a cui ti conduce…Ma se il tuo sguardo non arriva così lontano, fidati di Isaia, il veggente. Lui che distingueva sia la strettezza che il punto di arrivo della strada, aggiungeva:
“Su questa via cammineranno i redenti, i riscattati dal Signore; arriveranno a Sion con grida di giubilo. Una felicità perenne trasfigurerà il loro volto. Otterranno esultanza e gioia. Tristezza e pianto fuggiranno” (Is 35,9 10).
Da una meditazione del Beato Guerrico d’Igny (ca 1080-1157), abate cistercense