Vivere realmente

Angela nacque nel 1248 in una famiglia benestante di Foligno. Introdotta negli ambienti mondani, conobbe un uomo che sposò a 20 anni ed ebbe dei figli. In quel periodo la sua vita “non è certo quella di una fervente discepola del Signore”, tanto da disprezzare i cosiddetti penitenti, come venivano chiamati coloro che per devozione “vendevano i loro beni e vivevano nella preghiera, nel digiuno, nel servizio alla Chiesa e nella carità”.

Alcuni avvenimenti del 1279, come un violento terremoto, un uragano, la guerra con Perugia e le sue dure conseguenze incidono nella vita di Angela che “prende coscienza dei suoi peccati”. Si arriva al momento decisivo: nel 1285 invoca san Francesco che le appare e la spinge a una confessione generale. Tre anni dopo c’è anche lo “scioglimento dei legami affettivi”, in pochi mesi muoiono sua madre, il marito e tutti i figli”. Angela vende tutti i suoi beni e aderisce al Terz’ordine francescano. Muore nel 1309.

“Conversione, penitenza, umiltà e tribolazioni” sono raccolte dal suo frate confessore nel “Libro”, nel quale “alla difficoltà per Angela di esprimere la sua esperienza mistica si aggiunge la difficoltà dei suoi ascoltatori di comprenderla”.

“Una situazione che indica con chiarezza come l’unico e vero Maestro, Gesù, vive nel cuore di ogni credente e desidera prenderne totale possesso”.

 Angela “sente di dover dare qualcosa a Dio per riparare i suoi peccati, ma lentamente comprende di non aver nulla da dargli, anzi di essere nulla davanti a Lui; capisce che non sarà la sua volontà a darle l’amore di Dio, perché questa può solo darle il suo nulla, il ‘non amore’”.

“Come ella dirà: solo l’amore vero e puro, che viene da Dio, sta nell’anima e fa sì che riconosca i propri difetti e la bontà divina”.

“Tuttavia, il cuore di Angela porta sempre le ferite del peccato; anche dopo una Confessione ben fatta, ella si trovava perdonata e ancora affranta dal peccato, libera e condizionata dal passato, assolta ma bisognosa di penitenza.

E anche il pensiero dell’inferno l’accompagna perché quanto più l’anima progredisce sulla via della perfezione cristiana, tanto più essa si convincerà non solo di essere indegna, ma di essere meritevole dell’inferno”.  

Alla fine, Angela capisce qual è la realtà centrale. “Ciò che la salverà dalla sua indegnità e dal meritare l’inferno non sarà la sua unione con Dio e il suo possedere la verità, ma Gesù crocifisso, la sua crocifissione per me, il suo amore”.

Il passaggio dalla conversione all’esperienza mistica, “da ciò che si può esprimere all’inesprimibile, avviene attraverso il Crocifisso”. Tutta la sua esperienza è “tendere ad una perfetta somiglianza con Lui, mediante purificazioni e trasformazioni sempre più profonde e radicali. In tale stupenda impresa Angela mette tutta se stessa, anima e corpo, senza risparmiarsi in penitenze e tribolazioni dall’inizio alla fine, desiderando di morire con tutti i dolori sofferti dal Dio-uomo crocifisso per essere trasformata totalmente in Lui”.

Dalla conversione all’unione mistica con il Cristo crocifisso, all’inesprimibile. Un cammino altissimo – ha spiegato il Papa – il cui segreto è la preghiera costante:

“Quanto più pregherai – ella afferma – tanto maggiormente sarai illuminato; quanto più sarai illuminato, tanto più profondamente e intensamente vedrai il Sommo Bene, l’Essere sommamente buono; quanto più profondamente e intensamente lo vedrai, tanto più lo amerai; quanto più lo amerai, tanto più ti diletterà; e quanto più ti diletterà, tanto maggiormente lo comprenderai e diventerai capace di capirlo. Successivamente arriverai alla pienezza della luce, perché capirai di non poter comprendere”.  

“Preghiamo – la conclusione di Benedetto XVI – che Dio ci renda attenti ai segni della sua presenza, che ci insegni a vivere realmente.

 

> 13/10/2010 12:02 > VATICANO

> Papa: siamo tutti nel pericolo di vivere come se Dio non esistesse , Ma Dio ha “mille modi per mostrarci che esiste e bisogna fare attenzione ai “segni coi quali Dio ci tocca”, come mostra l’esperienza della beata Angela da Foligno,