24/7/2012 – Oana-Maria mi aveva lasciato da una mezz’ora per andare a prendere l’autobus e ritornare a casa, una volta almeno ad un’ora decente. Non mi sono sentito di convincerla a rimanere anche oggi.
Oana è rumena ed abita a Crevalcore dorme in un divano in cucina e si alza alle 6.30 tutte le mattine per venire a lavorare con noi. Benché il suo contratto sia di sole 5 ore si ferma al lavoro quasi sempre fino all’ultimo autobus disponibile. Gli autobus da prendere sono due in realtà, ma a volte le coincidenze non sono proprio precise e a volte il viaggio di ritorno si trasforma in un vera e propria odissea.
Poco dopo la sua partenza mi arriva un suo sms : “Ciao sono scesa a fermata e l’ultimo autobus passato era con mezz’ora fa, il prossimo invece fra mezz’oretta. Mi sono seduta su banchino chiedendomi cosa faccio adesso, perché perdo anche quello di 19.20 verso Crevalcore e devo prendere l’ultimo di 20.25!?! All’improvviso esce una ragazza dal lavoro che era aspettata di suo amoroso con la macchina in parcheggio, pronti da partire si fermano e lei mi dice: “scusa vuoi per caso un passaggio vicino alla stazione?” Ho sentito bisogno di dirtelo, non lo so perché, ma il mio cuore è pieno di gioia, non me l’aspetavo.“
Quando ci ha raccontato la storia nella riunione del giovedì successivo, la sua gioia era ancora contagiosa. Lei stessa cosi ha raccontato:
“Noi stranieri sappiamo che quando chiedi un passaggio qui in Italia nessuno si ferma ..tante volte mi è successo di essere stata sola sul bordo della strada con i piedi doloranti e ormai non ci spero più..così quando mi sono seduta sulla panchina della fermata ho solo pensato: – non voglio disturbare Stefano che è rimasto al lavoro, ma sarebbe bello che qualcuno mi offrisse un passaggio, meglio una ragazza..perchè si sa con gli uomini..- e mentre ancora pensavo un’auto guidata da un ragazzo si è parcheggiata proprio vicino alla fermata. Poi una ragazza è uscita dagli uffici ed è salita in macchina e la macchina ha fatto retromarcia e si è messa proprio al mio fianco. A quel punto il finestrino è sceso e il volto della ragazza si è rivolto proprio a me..“
“Vuoi un passaggio?” – ha chiesto
“Non avrei avuto una gioia più grande se avessi trovato una casa mia..Dopo che sono salita la ragazza che era davanti si è girata dietro verso di me per presentarsi e io avevo ancora questo sorriso di gioia sulla faccia e non riuscivo a togliermelo anche se cercavo..poi lei mi ha detto che sapeva cosa si provava a stare soli alla fermata perché era successo anche a lei..“
Ripensandoci mi ritorna quel sorriso e le emozioni vissute, perché alla riunione di giovedi prima che succede il miracolo, abbiamo parlato della parabola buon Samaritano quando ad un certo punto Stefano ha posto la domanda: “Come ti accorgi che hai la pieta (compassione) verso qualcuno?” e si era fatto un silenzio assordante, nessuno non prendeva la parola.
Allora Stefano ha nominato un “volontario” e gli ha chiesto: “Oana! tu come ti accorgi, come descriverai la pietà verso qualcuno?” (In mio caso sempre bisogna mettere la stessa domanda sotto 2 forme per farmi capire).
Ho risposto semplicemente: “mettendoti nel suo posto” intendendo nei suoi panni.
E stato formidabile, quando lei mi ha detto che sapeva cosa si provava a stare soli alla fermata perché era successo anche a lei…
Devo ammetere che vorrei altre mille incontri o passaggi di questo tipo, perche la gioia sentita allora non si confronta con nulla al mondo.
E non lo desidero solo a me, ma anche a tutti quelli che ci credono…Dio sia con voi e che vi benedica!